L’Ufficio Studi di Money.it ha effettuato un’indagine sui vari mesi di dicembre di S&P500 e Eurostoxx50 per capire con dati alla mano quanto fosse reale questo rally
Giunti alla fine dell’anno, è lecito domandarsi se e quanto sarà probabile il rally di Natale anche in questo 2018 particolarmente travagliato nei mercati finanziari.
Questo fenomeno, in cui si assiste ad un rialzo degli indici azionari nell’ultimo mese dell’anno, accade fondamentalmente per queste ragioni:
- Aggiustamenti dei portafogli degli investitori istituzionali;
- Ottimismo creato dall’aumento dei consumi durante il periodo natalizio
- Negli Stati Uniti, i consumatori tendono ad investire nei mercati finanziari i bonus natalizi che ricevono al lavoro.
Ma quanto questo apprezzamento dei mercati finanziari può considerarsi reale? L’Ufficio Studi di Money.it ha analizzato la serie storica dei future sul S&P500 e sull’Eurostoxx 50 in modo tale da verificare quanto il rally natalizio sia reale.
Per quanto riguarda il listino americano, lo studio si è basato sul mese di dicembre dal 1940 mentre, per quanto riguarda l’indice europeo, la raccolta dati è partita dal 1986.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Bloomberg dal 1940
La tabella proposta mostra come nel 77% dei casi analizzati l’ultimo mese dell’anno offra una performance positiva media dell’1,73%. Il range medio è invece pari a 10,67 punti. Ciò significa che il future sull’indice S&P500 tende a rispettare il principio del rally.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Bloomberg dal 1986
Leggermente meno alta la statistica in Europa, dove “solamente” nel 71% i corsi sono riusciti a creare l’ultima barra mensile positiva. L’indice europeo si apprezza mediamente dell’1,89%, mentre il suo range si aggira solitamente a 96,47 punti.
Anche in questo caso si può dire che il principio del rally viene rispettato.
Riassumendo, queste statistiche confermano l’esistenza del rally di Natale e, operativamente, risultano molto utili nel caso in cui durante i prossimi giorni i mercati menzionati dovessero scendere al di sotto della performance media indicata. Ciò permetterebbe di valutare operazioni di matrice long che verrebbero appoggiate anche sulla base di rilevazioni statistiche.
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