I mercati sono concentrati su 3 temi che stanno emergendo dagli scambi: dal balzo del Giappone al tonfo degli utili di Samsung fino all’attesa per i dati inflazione Usa e della Cina, cosa succede?
Sentiment positivo oggi nei mercati, con l’attenzione degli investitori concentrata su 3 temi chiave che stanno guidando lo slancio azionario innanzitutto in Asia.
L’indice MSCI più ampio delle azioni dell’area Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è salito dello 0,2%, dopo che le azioni statunitensi hanno chiuso la sessione precedente in rialzo. Anche gli scambi in Europa si sono preannunciati positivi, con i futures Euro Stoxx 50 in aumento.
Negli Stati Uniti, tutti e tre i principali indici hanno guadagnato nella notte, sostenuti dai titoli tecnologici. Il rally tech ha visto come protagonista Nvidia Corp. che ha registrato un’impennata dopo l’annuncio di nuovi prodotti di intelligenza artificiale per personal computer.
Bitcoin si è consolidato dopo un’impennata oltre i 47.000 dollari, grazie alle scommesse che gli Stati Uniti sono pronti ad approvare il lancio dei primi fondi negoziati in borsa della nazione che investono direttamente nel più grande asset digitale del mondo.
In questo contesto, gli investitori oggi osservano 3 fattori chiave che stanno caratterizzando gli scambi dei mercati oggi.
1. Il Giappone vola, più della Cina
Le azioni giapponesi sono salite ai massimi di 34 anni, trainando i guadagni in Asia, spinti anche dal rally statunitense trainato dal settore tecnologico e dalle speranze di un nuovo allentamento monetario in Cina.
L’indice Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dell’1,2% a un livello mai visto dal marzo 1990, sostenuto da una ripresa dei titoli tecnologici. Da segnalare che i dati sull’inflazione core di Tokyo hanno rallentato per il secondo mese a dicembre, come hanno mostrato i nuovi dati martedì. Si prevede che il risultato provocherà una certa pressione che potrebbe incoraggiare la Banca del Giappone ad abbandonare rapidamente la politica monetaria ultra-espansiva
Lo slancio azionario giapponese si è aggiunto alla rinnovata forza delle azioni cinesi, dopo che un funzionario della banca centrale ha segnalato che Pechino è pronta ad allentare ulteriormente la politica tagliando le riserve ufficiali delle banche. In rialzo anche le azioni di Hong Kong e quelle australiane.
Le preoccupazioni sulle prospettive di crescita della Cina e le incertezze politiche mantengono però gli investitori cauti riguardo alle azioni del dragone.
“Non pensiamo che sarà un punto di svolta al momento” ha detto Duan a Bloomberg Television, riferendosi a qualsiasi ulteriore allentamento monetario attraverso la riduzione delle riserve ufficiali delle banche. “Gli investitori hanno alzato il livello degli investimenti in Cina. La preoccupazione riguarda ancora l’investibilità a lungo termine della Cina, soprattutto per gli investitori stranieri”, ha aggiunto.
2. Disastro Samsung? Allerta sul settore chip
Samsung Electronics Co. ha registrato il suo sesto trimestre consecutivo di profitti operativi in calo, riflettendo la debolezza della domanda dei consumatori e alimentando l’incertezza sui tempi di una più ampia ripresa tecnologica.
La più grande azienda coreana ha riportato un tonfo del 35% dell’utile operativo a 2,8 trilioni di won (2,1 miliardi di dollari), circa il 24% in meno rispetto alle stime. Le entrate sono scese più del previsto a 67 trilioni di won. In tutto il 2023, Samsung ha riportato l’utile operativo più basso degli ultimi 15 anni.
I risultati sottolineano come la domanda di smartphone e chip di memoria che alimentano l’elettronica moderna rimanga lenta data l’incertezza economica. Questi dati gettano dubbi anche sulle prospettive di una ripresa del mercato che molti investitori speravano potesse emergere nel 2024.
3. Si attende l’inflazione
La settimana in corso è dominata dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione di Usa e Cina.
Durante la notte, l’ultimo sondaggio sulle aspettative dei consumatori della Fed di New York ha mostrato che la proiezione dell’inflazione dei consumatori statunitensi nel breve periodo è scesa al livello più basso in quasi tre anni a dicembre.
Ciò ha rafforzato le scommesse sull’imminente inizio dei tagli della Fed, anche se alcuni analisti ritengono che il prezzo di mercato dell’allentamento monetario sia eccessivo.
Marcella Chow, stratega del mercato globale di JPMorgan Asset Management a Hong Kong ha sottolineato che l’inflazione non è ancora tornata al livello target e la Fed non dovrebbe avere troppa fretta di tagliare. “L’IPC può essere piuttosto ostico, ci aspettiamo che inizino a tagliare i tassi da giugno”.
Venerdì la Cina pubblicherà i dati sull’IPC di dicembre che, secondo gli analisti, mostreranno un’ulteriore deflazione in un contesto di persistente debolezza dell’economia.
Zhikai Chen, responsabile delle azioni asiatiche di BNP Paribas Asset Management ha dichiarato su Reuters che gli investitori stranieri probabilmente rimarranno fuori dai mercati azionari cinesi finché non ci saranno segnali più chiari di stimolo a sostenere i consumi interni e il settore immobiliare in difficoltà del Paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA