Mercati sull’orlo di un’esplosione. 5 rischi imminenti

Violetta Silvestri

29 Settembre 2023 - 15:39

5 sono i rischi di instabilità sui mercati, alle prese con lo scenario di tassi più alti e più a lungo. Cosa può accadere e perché un’esplosione finanziaria è davvero possibile (e imminente).

Mercati sull’orlo di un’esplosione. 5 rischi imminenti

Tassi più alti per più tempo: cosa significa questo scenario per i mercati? Terremoto in vista con 5 rischi di scosse finanziare pronte a sconvolgere di nuovo le Borse.

Se, infatti, da una parte nei mercati si avverte sollievo per il fatto che il ciclo di stretta monetaria globale più drastico degli ultimi decenni sia finalmente prossimo alla fine, dall’altra proprio il rialzo drastico del costo del denaro sta generando tensione.

Quest’ultimo fattore, ovvero costi di finanziamento elevati per un periodo di tempo maggiore di quanto non si prevedesse precedentemente, può far crollare ogni equilibrio. I mercati possono ancora esplodere sotto la pressione di 5 rischi imminenti.

1. Default societari

Tassi di interesse elevati, che quindi non scendono per un lungo periodo, sono una fonte di stress importante per le aziende che hanno investito facendo debito.

L’attenzione è quindi massima sui potenziali default societari a livello mondiale. Fallimenti e insolvenze sul debito societario hanno iniziato ad aumentare, anche nei mesi solitamente tranquilli.

Secondo S&P, il numero di nuovi default societari a livello globale ha raggiunto quota 16 nel mese di agosto, il numero più alto dal 2009, l’ultimo segnale dell’aumento di un allarme aziendale.

“Nel mercato si parla molto di stress societario e di leva finanziaria nascosta, ma il fenomeno non è ancora scoppiato. Pensiamo ancora che i default stiano arrivando”, ha affermato Markus Allenspach, responsabile della ricerca sul reddito fisso presso Julius Baer.

Abbiamo molte aziende zombie negli Stati Uniti e in Europa dall’era dei bassi tassi di interesse, e non riesco a immaginare come possano sopravvivere ora con tassi di interesse elevati, ha aggiunto l’esperto.

S&P prevede che i default delle società europee con rating spazzatura raggiungeranno il 3,75% entro giugno 2024 dal 3,4% di agosto.

2. Bomba immobiliare

In nessun altro settore l’impatto dei tassi più alti si fa sentire in modo più acuto che in quello immobiliare, ancora scosso dalla crisi pandemica.

Una serie di imprenditori tedeschi sono finiti in insolvenza; il mercato degli uffici di Londra è in una “recessione degli affitti” con i posti vacanti che hanno raggiunto il massimo degli ultimi 30 anni e le banche statunitensi hanno rivelato perdite vertiginose dalle proprietà immobiliari nei dati del primo semestre, avvertendo che altre sono in arrivo.

La Svezia è il Paese più colpito in Europa poiché gran parte del suo debito immobiliare è a breve termine, il che la rende un tassello debole e un’allerta per la regione.

Il gruppo immobiliare FFS, che possiede ampi tratti di proprietà tra cui ospedali e scuole, sta lottando per risanare le sue finanze martoriate, rovinate da una pesante perdita e dalla diminuzione della liquidità.

La crisi ha risucchiato anche il più grande proprietario immobiliare svedese, Heimstaden Bostad. L’investitore da 30 miliardi di dollari con case da Stoccolma a Berlino è alle prese con una crisi di finanziamenti multimiliardari.

3. Stress bancario

Lo stress bancario è ormai una preoccupazione per i mercati da quando la crisi di marzo ha devastato il settore.

Le grandi banche statunitensi hanno superato il controllo annuale della Federal Reserve a giugno. La Banca Centrale Europea ha chiesto alle istituzioni finanziarie di fornire dati settimanali sulla liquidità in modo da poter effettuare monitoraggi più frequenti sulla loro capacità di scongiurare potenziali shock dovuti all’aumento dei tassi.

Guy Miller, capo stratega del mercato presso Zurich Insurance Group, ha affermato che le banche si trovano in una posizione migliore in termini di capitale e liquidità rispetto a marzo. Tuttavia, non mancano grandi punti interrogativi sul loro futuro, non ultimo a causa della disfatta del settore immobiliare globale.

“C’è ancora una vulnerabilità intrinseca alla fuga dei depositi così come agli immobili commerciali e ad altre esposizioni creditizie per le banche più piccole”, ha affermato Miller.

L’indice S&P 500 delle banche regionali statunitensi è sceso di quasi il 40% quest’anno, registrando il calo annuale più grande dal 2008.

4. Fattore Giappone

La Banca del Giappone ha mantenuto una politica monetaria ultra-espansiva, ma è probabile un atteggiamento più restrittivo. E stanno aumentando i rischi di un brusco cambiamento di direzione da un’era di liquidità giapponese che acquistava tutto, dai titoli tecnologici statunitensi alle valute ad alto rendimento dei mercati emergenti.

Capital Economics prevede che la BoJ alzerà il tasso di riferimento a gennaio. Si rileva che gli investitori giapponesi, che da tempo ricercavano rendimenti migliori altrove, possiedono circa un trilione di dollari di obbligazioni statunitensi. Sono grandi detentori del debito europeo e australiano.

La vendita di titoli del Tesoro da parte del Giappone (per investire in patria) potrebbe spingere ulteriormente al rialzo i rendimenti, già ai livelli più alti dalla crisi finanziaria globale. Ciò potrebbe danneggiare le azioni, che tendono a performance peggiori quando gli investitori si aspettano rendimenti più elevati dai titoli di Stato a basso rischio.

Si prevede che nei prossimi mesi i mercati mostreranno una maggiore sensibilità nei confronti della BoJ.

4. Attenzione al re dollaro

Il dollaro si è rafforzato nelle ultime settimane, con l’indice che misura il biglietto verde nei confronti di un paniere di 10 valute che ha toccato 106 punti come non accadeva a novembre.

Uno scenario di tassi più alti più a lungo è stato valutato come aggressivo, con l’impennata dei rendimenti e del dollaro Usa. Se questo sentiment dovesse continuare, il rischio è assistere a un ulteriore rialzo del biglietto verde, che si traduce in materie prime legate al dollaro più costose e oneri maggiori per i Paesi in via di sviluppo che detengono il debito in dollari.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.