Wall Street trascina nel baratro anche l’Asia. Cosa è accaduto nelle ultime ore?
Da Wall Street alle Borse asiatiche, i mercati azionari globali sono tornati ancora una volta a scambiare all’insegna della debolezza.
Tutto è iniziato negli USA, dove gli indici hanno toccato nuovi minimi 2018 a causa dei timori relativi alla crescita. Queste preoccupazioni sono tornate a galla proprio alla vigilia dell’ultimo, attesissimo, meeting Fed dell’anno sul quale si è espresso inaspettatamente anche Donald Trump.
Le preoccupazioni di Wall Street hanno trascinato sotto la parità anche l’Asia, delusa altresì dalle ultime dichiarazioni di Xi Jinping. I mercati, insomma, sono tornati a perdere ampio terreno già all’inizio di una settimana decisamente impegnativa.
Mercati in rosso: focus su Wall Street
Nella prima seduta della settimana Wall Street ha messo a segno performance da dimenticare. Tutti i principali indici del mercato azionario statunitense hanno registrato perdite superiori ai 2 punti percentuali cancellando così tutti i guadagni del 2018.
Il Nasdaq ha bruciato il 2,27%, mentre l’S&P 500 il 2,08%. Il Dow Jones, infine, ha archiviato gli scambi con un rosso del 2,11%. Quella di ieri è stata soltanto l’ultima di una lunga serie di sessioni caratterizzate dalla volatilità.
La corsa di Wall Street si è fermata dopo i massimi di settembre scorso. Da quel momento i timori relativi alla crescita globale e di conseguenza alla guerra commerciale USA-Cina sono tornati a pesare sul sentiment degli investitori.
Se nelle prossime giornate il mercato azionario statunitense non riuscirà a recuperare terreno, il 2018 sarà ricordato come l’anno peggiore dopo la crisi finanziaria del 2008.
Diversi elementi hanno pesato sull’ultima sessione di Wall Street. Non soltanto dati macro (con l’Empire State manufacturing index e il clima tra i costruttori americani a deludere totalmente le attese), ma anche le notizie sul fronte Obamacare, che hanno trascinato nel baratro tutti i titoli legati alla sanità.
In un quadro già complicato si sono inserite alcune dichiarazioni di Trump che tramite un messaggio su Twitter ha definito «incredibile» l’idea che la Fed alzi nuovamente i tassi di interesse nella riunione che si terrà domani, mercoledì 19 dicembre. La decisione della banca centrale sarà probabilmente l’ultimo evento di rilievo di questo 2018.
Anche l’Asia in rosso
Come accennato, non è stata soltanto Wall Street a scambiare all’insegna delle vendite nelle ultime ore. Anche le Borse asiatiche sono tornate a soffrire nella loro seconda sessione della settimana.
Il Nikkei, lo Shanghai, l’Hang Seng, il Kospi. Tutti i principali indici del mercato azionario dell’est stanno viaggiando all’insegna della debolezza e, in alcuni casi, stanno registrando perdite superiori al singolo punto percentuale.
A pesare sull’azionario, in questo caso, è stato anche il deludente intervento di Xi Jinping in occasione del 40° anniversario delle riforme economiche cinesi. Il presidente si è limitato ad elogiare gli sforzi del partito comunista, senza alcun riferimento a nuovi interventi e misure in favore della crescita. La delusione degli investitori è stata tangibile.
Ancora una volta, da Wall Street all’Asia, i mercati hanno mostrato segnali di profonda debolezza. Bisognerà capire se da qui alla fine dell’anno l’azionario globale riuscirà a recuperare terreno o se il 2018 si rivelerà (soprattutto per gli USA) l’anno peggiore dopo la crisi finanziaria dello scorso decennio.
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