Il mercato del gas sotto la lente dell’Agenzia Internazionale dell’Energia: cosa succede e quali previsioni per il prossimo futuro? Non solo forniture russe in calo: anche il Gnl sarà sotto stress.
La fotografia attuale e a breve-medio termine sul mercato del gas l’ha scattata l’AIE nella relazione trimestrale: la continua riduzione dei flussi di gas naturale verso l’Europa da parte della Russia ha spinto i prezzi internazionali a nuovi massimi dolorosi, ha interrotto i flussi commerciali e ha portato a gravi carenze di carburante in alcune economie emergenti e in via di sviluppo, con la rigidità del mercato che dovrebbe continuare fino al 2023.
Questo si legge nella sintesi introduttiva del documento. Cambia tutto nelle traiettorie globali di questo cruciale combustibile: una domanda in contrazione e un mercato del Gnl sotto nuove pressioni a causa del balzo negli acquisti europei caratterizzeranno i prossimi mesi. A fare da cornice, ci saranno ancora l’imprevedibile atteggiamento di Mosca e gli esiti assai incerti della guerra, con l’attenzione europea a stoccaggi e resilienza invernale.
L’AIE ha calcolato cosa può succedere nel nostro continente in caso di arresto completo dell’approvvigionamento russo a partire dal 1° novembre 2022: quali scenari sul gas in Europa?
Il mercato del gas alle strette: la situazione secondo l’AIE
L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha offerto innanzitutto una visione sull’attuale situazione globale, affermando:
“I mercati del gas naturale in tutto il mondo si stanno restringendo dal 2021 e si prevede che il consumo globale di gas diminuirà dello 0,8% nel 2022 a seguito di una contrazione record del 10% in Europa e della domanda invariata nella regione dell’Asia del Pacifico. Si prevede che il consumo globale di gas aumenterà solo dello 0,4% il prossimo anno, ma le prospettive sono soggette a un elevato livello di incertezza, in particolare in termini di azioni future della Russia e degli impatti economici dei prezzi dell’energia elevati e sostenuti.”
Sul fronte dei prezzi, in Europa e nelle quotazioni spot asiatiche del GNL si sono verificati aumenti a livelli record nel terzo trimestre del 2022. “Ciò ha ridotto la domanda di gas e ha incentivato il passaggio ad altri combustibili come carbone e petrolio per la produzione di energia. In alcune economie emergenti e in via di sviluppo, i picchi di prezzo hanno innescato carenze e interruzioni di corrente.”
Mettendo sotto la lente l’Europa, l’AIE ha osservato che c’è stata una contrazione dell’uso del combustibile di oltre il 10% nei primi otto mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, con una diminuzione del 15% nel settore industriale. Alcune fabbriche, infatti, hanno interrotto le loro attività.
Il vecchio continente è stato piuttosto attivo nel cercare vie alternative alla Russia, spostando le direttrici del mercato del gas: “l’Europa ha compensato il forte calo delle forniture di gas russo attraverso le importazioni di Gnl, nonché forniture di gasdotti alternativi dalla Norvegia e altrove. L’aumento della domanda di Gnl in Europa, in crescita del 65% nei primi otto mesi del 2022 rispetto all’anno precedente, ha allontanato l’offerta dai tradizionali acquirenti nella regione Asia-Pacifico, dove la domanda è diminuita del 7% nello stesso periodo a causa dell’elevata prezzi, clima mite e continui blocchi Covid in Cina.”
Intanto, gli impianti di stoccaggio dell’Ue risultano pieni quasi del 90% alla fine di settembre, “anche se l’assenza di forniture russe presenta sfide per il loro riempimento l’anno prossimo.”
Il mercato del gas nel prossimo futuro
Incertezza e mercato ancora stretto: questa una sintesi dell’evoluzione a breve termine del mercato globale del gas.
Secondo l’AIE, l’Europa aumenterà le importazioni di Gnl di oltre 60 miliardi di metri cubi (bcm) quest’anno, “o più del doppio della quantità di aggiunte globali di capacità di esportazione di Gnl, mantenendo il commercio internazionale di GNL sotto forte pressione a breve e medio termine.”
Di conseguenza, gli acquisti dall’Asia saranno sotto la soglia dello scorso anno per il resto del 2022. “Tuttavia, le importazioni di Gnl dalla Cina potrebbero aumentare il prossimo anno in base a una serie di nuovi contratti conclusi dall’inizio del 2021, mentre un inverno più freddo della media si tradurrà in una domanda aggiuntiva dal nord-est asiatico, aumentando ulteriormente la rigidità del mercato.”
Keisuke Sadamori, direttore dei mercati energetici dell’AIE e Sicurezza ha commentato nella nota ufficiale AIE che le prospettive per i mercati del gas rimangono offuscate, anche a causa del comportamento sconsiderato e imprevedibile della Russia, che ha infranto la sua reputazione di fornitore affidabile. Ma tutti i segnali indicano che i mercati restano molto stretti anche nel 2023.
Cosa può succedere in Europa dal 1° novembre
Quanto sarà resiliente il mercato del gas in Europa con una interruzione totale dei flussi russi?
L’AIE ha tracciato il seguente scenario:
“...senza le riduzioni della domanda in atto e se l’offerta del gasdotto russo è completamente interrotta, in Ue lo stoccaggio di gas sarebbe pieno a meno del 20% a febbraio, supponendo un livello elevato di fornitura di Gnl, e vicino al 5%, supponendo una fornitura di Gnl bassa. Lo stoccaggio, scendendo a questi livelli, aumenterebbe il rischio di interruzioni dell’approvvigionamento in caso di un’ondata di freddo tardiva”
Di conseguenza, sarebbe richiesta una diminuzione della domanda almeno del 9% dalla media degli ultimi 5 anni durante l’inverno per mantenere livelli di stoccaggio al 25% con minori afflussi di Gnl. La domanda dovrebbe scendere del 13% dalla media quinquennale per avere scorte superiori al 33% in caso di bassi afflussi di Gnl.
In conclusione, il risparmio nei consumi del gas sarà la chiave per mantenere lo stoccaggio a livelli accettabili in Europa durante l’inverno.
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