Bollette luce e gas, la proroga del mercato tutelato è ancora una possibilità (seppur remota). È lotta nel governo per l’approvazione del Decreto energia.
Il governo sta ancora valutando l’approvazione del cosiddetto Decreto energia, il quale era atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri già lo scorso 23 ottobre, ma alla fine la discussione sul provvedimento è stata rimandata in attesa di capire se ci fossero gli estremi per una proroga del passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell’energia.
A spingere in favore della proroga, “assolutamente necessaria” secondo i sindacati al fine di tutelare le famiglie con basso reddito, è il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, mentre dall’altra c’è il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. Per quanto riguarda Fitto non si tratta di una presa di posizione sul tema, quanto più di una necessità dovuta al fatto che la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas fa parte delle richieste arrivate dall’Unione Europea e condizionate al pagamento della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi di euro (già accreditata).
A tal proposito, in questi giorni si sta cercando di capire qual è il margine di intervento: è per questo motivo che la discussione del Decreto energia è al momento sospesa, in attesa di risposte da parte dell’Unione Europea.
Dal mercato tutelato al regime concorrenziale, cosa vuole Pichetto Fratin
La richiesta del ministro Gilberto Pichetto Fratin è chiara: prorogare di 6 mesi o 1 anno l’obbligo del passaggio dal mercato tutelato a quello concorrenziale che da inizio 2024 (gennaio per il gas, aprile per l’elettricità) riguarderà tutti i nuclei familiari eccetto quelli vulnerabili.
Come anticipato, però, questo passaggio nasce perlopiù per volere dell’Unione Europea che da anni spinge in favore della liberalizzazione del mercato: c’è il rischio quindi che se lo si ritarda ancora l’Italia possa essere messa in mora con il rischio di compromettere i pagamenti del Pnrr.
Come da indiscrezioni riportate da Repubblica, però, il ministro Pichetto non intende arrendersi ed è disposto ad aspettare fino a metà novembre per l’approvazione del Decreto energia. Secondo lui è infatti necessario procedere inizialmente con una campagna d’informazione che spieghi concretamente alle famiglie cosa significa passare al mercato libero dell’energia.
La proroga resta una possibilità remota
Nonostante la ferma volontà del ministro Pichetto, a oggi la possibilità di una proroga sembra essere alquanto remota anche perché appunto sembra che questo sia l’unico nel governo a spingere in questa direzione.
Gli accordi presi con la Commissione Ue sono più importanti, come tra l’altro ribadito dal ministro Fitto negli ultimi incontri avuti a Bruxelles, dove tuttavia ha chiesto la possibilità di prevedere delle forme di tutela per alcuni clienti, rendendo così il passaggio al mercato libero meno traumatico.
La sensazione è che nonostante tutto non ci saranno ripensamenti: sarebbe troppo alto il prezzo da pagare. Ecco perché, come già abbiamo avuto modo di spiegare, non conviene aspettare gli ulteriori sviluppi prima di fare il passaggio obbligato. Anche alla luce del nuovo aumento delle bollette del gas appena comunicato da Arera conviene subito passare al mercato libero sottoscrivendo un’offerta bloccata per almeno un anno, mettendosi così al riparo dalle prossime oscillazioni del mercato.
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