«Facebook è stato disonesto e dannoso per il Paese». Con queste parole, Trump ha affondato Meta nella seduta di lunedì (-4,42%). Cosa aspettarsi ora sul titolo?
Meta ko dopo dichiarazioni di Trump. Inizia lo short sul titolo? Le recenti critiche dell’ex presidente Donald Trump contro Meta Platforms, la società madre di Facebook, hanno scosso Wall Street, lasciando i trader incerti sul futuro del gigante tecnologico. Le azioni Meta hanno chiuso la seduta di lunedì in forte ribasso, perdendo circa il 4,42%, dopo i commenti di Trump che ha definito Facebook “un nemico del popolo”.
L’attacco verbale di Trump ha provocato una perdita di oltre 60 miliardi di dollari della capitalizzazione di mercato di Meta.
Secondo gli analisti, trascinare le piattaforme social nel dibattito politico provoca effetti negativi con conseguenze gravi per le performance di mercato dell’azienda.
Ad alimentare l’ira di Trump è stata la decisione di Facebook di bandire l’ex presidente per due anni dopo l’assedio al Campidoglio nel gennaio 2021. Per questo motivo, Trump ha criticato Facebook per la presunta disonestà e l’impatto negativo sul processo democratico, specialmente in relazione alle elezioni.
Analisti ed esperti guardano con preoccupazione ai rivolti politici delle parole di Trump che potrebbero riportare Facebook al centro dell’attenzione politica e sottoporre l’azienda a una maggiore vigilanza regolamentare e restrizioni.
Inoltre, il lancio della piattaforma social media di Trump, Truth Social, aggiunge un ulteriore livello di complessità al panorama. L’approvazione regolamentare per la fusione tra Trump Media & Technology Group e una società di investimento segnala la presenza significativa di Trump nel mondo digitale, una circostanza che potrebbe alterare le dinamiche della concorrenza nei social media.
L’eventuale messa al bando di TikTok da parte del presidente Joe Biden potrebbe ridefinire il panorama dei social media e influenzare aziende come Meta Platforms, spingendo gli investitori a valutare attentamente le proprie posizioni nel contesto dell’evoluzione del quadro regolamentare.
Meta: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Brusco dietro front per Meta che arretra dai nuovi record assoluti a 523,57 dollari. Da febbraio sul grafico del titolo era evidente una divergenza tra i prezzi in ascesa e l’oscillatore RSI a 14 sedute in discesa. Questa perdita di momentum non comporta per il momento l’invio di segnali ribassisti in grado di modificare la tendenza rialzista di fondo. Solo sotto area 452-453 aumenterebbe i rischio di ricopertura del gap aperto il 2 febbraio da 400 dollari.
Per operare long su Meta potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD2GN25. Il certificato ha come sottostante Meta e presenta una barriera distante attualmente il 17,21%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD3LHA3, avente una barriera distante il 19,03% come sottostante Meta.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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