La biografia e il programma elettorale di Michele De Pascale, il sindaco di Ravenna del Pd che sarà il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024.
Chi è Michele De Pascale? Ora che è sempre più vicina la data delle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024- si voterà il prossimo 17 e 18 novembre -, cresce l’attenzione sul candidato presidente del centrosinistra.
In teoria in Emilia-Romagna si sarebbe dovuto votare per le regionali nel 2025, ma il trasloco a Bruxelles dell’ormai ex presidente Stefano Bonaccini a seguito delle elezioni europee di giugno ha reso necessario questo voto anticipato.
Dopo una breve riflessione interna, il Partito Democratico ha deciso di puntare come candidato su Michele De Pascale, attuale sindaco di Ravenna in carica dal 2016 dopo aver ottenuto una riconferma nel 2021.
Se nel 2016 De Pascale ha avuto bisogno del ballottaggio per diventare sindaco di Ravenna riuscendo alla fine a spuntarla con il 53,3% dei voti, cinque anni più tardi ha incassato il secondo mandato già al primo turno con quasi il 60% delle preferenze.
Michele De Pascale può essere definito come un autentico uomo di partito visto che, ad appena 19 anni, ha dato il via alla sua carriera politica - trascorsa tutta all’interno dei Ds prima e del Pd poi - venendo eletto consigliere comunale di Cervia.
Diamo uno sguardo allora alla biografia e al programma elettorale di Michele De Pascale, il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024 per una coalizione di centrosinistra che per l’occasione sarà extra-large.
La biografia di Michele De Pascale
Nome:Michele De Pascale
Data di nascita: 20 gennaio 1985
Luogo: Cesena
Famiglia: sposato con due figli
Istruzione: diploma liceo Scientifico
Lavoro: politico
Partito: Partito Democratico
Ruolo: sindaco di Ravenna, candidato presidente alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024
Curiosità: è un tifoso della Juventus
Candidato alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024
Le elezioni regionali Emilia-Romagna 2024 - nonostante i quattro candidati in corsa - appaiono essere come una sfida a due: da una parte Michele De Pascale per il centrosinistra e, dall’altra, la civica Elena Ugolini in rappresentanza della coalizione di centrodestra.
Dopo le dimissioni di Stefano Bonaccini dettate dalla sua elezione a europarlamentare, il Partito Democratico non ha perso tempo in vista delle regionali in Emilia-Romagna nell’indicare De Pascale come proprio candidato.
L’attuale sindaco di Ravenna così ha incassato subito il sostegno della sinistra e di numerosi movimenti civici, siglando poi anche un patto con il Movimento 5 Stelle che sosterrà la sua corsa alla guida della Regione.
L’Emilia-Romagna da sempre è considerata come una sorta di fortino della sinistra, ma di recente il centrodestra più volte ha spaventato i rivali tanto che, alle ultime regionali, la riconferma di Stefano Bonaccini non era data come scontata e in qualche modo salvò il secondo governo Conte che da pochi mesi aveva visto la luce.
Il programma elettorale di De Pascale
Vediamo allora quali sono i punti principali del programma elettorale di Michele De Pascale, con la versione completa in pdf che può essere visionata tramite il box in calce all’articolo.
Sanità
Prioritariamente dobbiamo batterci perché il Governo aumenti le risorse, investendole con appropriatezza dove servono e dove ci sono veramente i bisogni di salute delle persone; poi dobbiamo aprire una grande stagione di investimento e innovazione sulla prevenzione.
Transizione ecologica
Cogliamo la sfida della transizione ecologica con ambizione e concretezza. Lavoriamo per un modello di sviluppo più attento al consumo di risorse ed orientato verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma con un approccio più laico rispetto alla neutralità tecnologica e alla concretezza delle soluzioni, anche tenendo in considerazione gli impatti occupazionali che queste determinano nell’economia.
Casa
L’accesso alla casa è un tema cruciale, dobbiamo rispondere in maniera efficace ai bisogni abitativi attuali: concretizziamo un piano per l’affitto calmierato destinato ai giovani e alle famiglie, rigeneriamo il patrimonio edilizio esistente senza ulteriore consumo di suolo e contrastiamo la tendenza allo spopolamento di alcuni territori.
Dissesto idrogeologico
Manutenzione e pulizia di tutti i corsi d’acqua. Serve un piano straordinario e immediato di opere e interventi per la messa in sicurezza del territorio. Tutte le responsabilità di Commissario dovranno essere in capo al prossimo Presidente di Regione.
Imprese
Sul fronte dello snellimento della burocrazia vogliamo supportare la rete dei Comuni in percorsi di unione, semplificazione, digitalizzazione affinché in tutti ci sia lo stesso livello di facilità di accesso, comprendendo anche le autorizzazioni di carattere ambientale. Serve un approccio della pubblica amministrazione che sia favorevole a chi vuole fare impresa e che promuova la cultura dell’attività d’impresa.
Trasporti
Durante gli scorsi mandati è stato adeguato tutto il materiale rotabile, ma ora serve una spinta nuova e decisa su tutto il trasporto su ferro. Le prossime due legislature devono essere dedicate ai grandi investimenti per incentivare il trasporto ferroviario delle merci e per ammodernare e potenziare tutta la rete ferroviaria. Serve un sistema regionale integrato per la gestione degli aeroporti in Emilia-Romagna e un nuovo piano strategico che qualifichi l’aeroporto di Bologna e sfrutti le potenzialità di crescita di Forlì, Rimini e Parma.
Balneari
Il sistema balneare è la colonna portante dell’attività turistica della Romagna e va difeso; servono indennizzi chiari tarati sul valore complessivo dell’impresa; tempi adeguati per poter espletare le evidenze; e infine un riconoscimento concreto alla professionalità e alla competenza degli imprenditori. Chiediamo che la Regione possa avere un ruolo autorevole nel definire i criteri di indennizzo e nel poter tutelare il modello turistico emiliano-romagnolo unico nel suo genere.
Scuola
Aumentare le risorse da destinare a tutti i livelli della formazione, dalla scuola dell’obbligo, all’università, fino alla formazione professionale, per accrescere le competenze digitali che garantiscono buona occupazione e sono trasversali a tutti i settori produttivi.
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