Microsoft si schiera a favore delle proteste contro il razzismo negli USA e prende un’importante decisione: non venderà la sua tecnologia alla polizia statunitense. Serve una riforma in nome dei diritti umani secondo l’azienda
Le proteste contro il razzismo e, soprattutto, la richiesta a gran voce della riforma della polizia USA hanno avuto effetti anche su Microsoft.
Il gigante della tecnologia non è il solo che ha preso decisioni strategiche importanti proprio in seguito a quanto accaduto - e ancora sta accadendo - nella grande potenza americana.
Nello specifico, il presidente della società Brad Smith ha affermato che senza una legge nazionale a garanzia dei diritti la sua tecnologia non sarà venduta per uso della polizia statunitense.
Una decisa presa di posizione, quella di Microsoft, contro l’amministrazione Trump?
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Seguendo l’esempio di IBM e Amazon, Microsoft ha dichiarato giovedì 11 giugno di non avere in programma di vendere la tecnologia di riconoscimento facciale per uso della polizia USA.
Un segnale evidente che le aziende tecnologiche si sentono coinvolte nel dibattito nazionale sulla riforma della polizia.
Il presidente Microsoft Brad Smith ha dichiarato a Washington Post che la società non intendere mettere a disposizione i suoi sistemi tecnologici alla polizia, almeno fino a quando non sarà adottata una legge nazionale che ne regoli l’utilizzo in nome dei diritti umani.
Questa la strategia Microsoft in questo momento cruciale per la storia statunitense:
“Se tutte le società responsabili del Paese cedono questo mercato a quelle che non sono disposte a prendere una posizione, non serviremo necessariamente l’interesse nazionale o la vita dei neri e degli afroamericani di questa nazione. Abbiamo bisogno del Congresso per agire, non solo delle società tecnologiche. Questo è l’unico modo in cui garantiremo di proteggere la vita delle persone”
Un vero e accorato invito ad agire rivolto innanzitutto alle istituzioni, oltre che alla società civile e imprenditoriale.
Microsoft come Amazon e IMB: tutti contro gli USA
L’annuncio di Microsoft segue la decisione di IBM e di Amazon di vendere propri software alla polizia.
Nello specifico, IBM ha chiarito che:
“non accetterà l’utilizzo di qualsiasi tecnologia di riconoscimento facciale, incluse quelle offerte da altri fornitori, per fini di sorveglianza di massa, profilazione etnica, violazione di diritti umani e libertà. O per altri fini che non corrispondano ai nostri valori e principi di fiducia e trasparenza”.
Anche Amazon ha stoppato per un anno le vendite di questa tecnologia (Rekognition) per usi di polizia, poiché non garantiti da leggi e tutele.
Queste decisioni sono arrivate nel mezzo delle proteste sulla brutalità e la parzialità delle forze dell’ordine dopo che un agente di polizia ha ucciso un uomo nero disarmato, George Floyd.
La tecnologia di riconoscimento facciale ha dimostrato negli esperimenti di avere talvolta difficoltà a identificare le persone con la pelle più scura.
Senza un passo avanti a livello normativo di vera tutela dei diritti, quindi, Microsoft non intende quindi offrire alcuna tecnologia agli USA.
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