L’Italia è da sempre in prima linea nelle missioni spaziali a livello internazionale specializzandosi in modo particolare nell’osservazione della Terra dallo Spazio.
Oggi più che mai lo Spazio offre grandi opportunità, già a partire dalla missione Apollo 11 che nel 1969 ha portato l’uomo sulla Luna, lo sviluppo di tecnologie, in uso anche oggi, ha fatto degli enormi passi da giganti, rendendo sempre più efficienti gli strumenti utilizzati nelle missioni spaziali.
Ed anche l’Italia è sempre stata in prima linea nella corso allo spazio e in tutti gli ambiti dell’esplorazione spaziale, divenendo un motore economico e strategico per il nostro Paese.
Missioni spaziali, l’Italia in prima linea per lo Spazio
L’Italia ha sempre avuto un ruolo cruciale a livello internazionale nelle missioni spaziali, tanto che sparse da Nord a Sud dello Stivale vivono circa 250 aziende specializzate in attività spaziali che danno lavoro a oltre 7000 persone.
In particolare il nostro Paese è riuscito a ritagliarsi una nicchia nel settore spaziale, specializzandosi nell’osservazione della Terra dallo Spazio per poi utilizzare le informazioni raccolte per il bene collettivo, come accaduto con il Satellite Prisma.
Il Satellite Prisma per studiare la salute del nostro Pianeta
Portato in orbita ormai da due anni, dal razzo Vega ad un’altezza di 620 chilometri, il satellite Prisma perlustra ogni angolo del nostro Pianeta per cercare di aiutarci a comprendere meglio il suo attuale stato di salute, e soprattutto come intervenire per migliorarlo. Questo Satellite è stato progettato e costruito a Colleferro da Avio ed il suo nome è l’acronimo di “PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa”.
Il satellite Prisma è senza ombra di dubbio il protagonista della missione dell’Agenzia spaziale italiana sviluppata per testare tecnologie iperspettrali per l’osservazione del nostro pianeta. Nel corso del suo periodo in orbita Prisma ha avuto modo di far luce sullo stato di salute del nostro pianeta fornendo le prime osservazioni. Il satellite ha rilevato isole di plastica galleggianti, mettendo a fuoco anche quelle non visibili situate sotto il pelo dell’acqua. Grazie a questo, e a molti altre tecnologie, è arrivato il momento di cogliere le opportunità della space economy e fare rotta con audacia verso i nuovi orizzonti che si aprono all’umanità che mai come oggi hanno reso lo spazio così vicino alla Terra.
In collaborazione con Cinitalia
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