Ci sono contribuenti che sono obbligati a presentare il modello Redditi Pf, ex modello Unico, vediamo chi sono e in quali casi, è una scelta del dichiarante se utilizzarlo o meno.
Chi deve fare il modello Redditi Pf nel 2025? Il modello Redditi, che fino al 2016 si è chiamato modello Unico, è la dichiarazione alternativa al modello 730 che utilizzano le partite Iva e i lavoratori autonomi. Se per chi può utilizzare il modello 730 la scelta dell’ex modello Unico è soltanto un’alternativa, ci sono soggetti che sono obbligati all’utilizzo di questa dichiarazione dei redditi e devono presentarla anche in presenza di redditi pari a zero.
Il termine ultimo di presentazione, quest’anno cade il 31 ottobre e la versione precompilata del modello Redditi sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile.
Anche se il modello Redditi, per definizione, rappresenta la dichiarazione dei redditi dei lavoratori autonomi e dei professionisti titolari di partita Iva, viene utilizzato da diverse tipologie di contribuenti e anche da dipendenti e pensionati (che sono generalmente gli utilizzatori del modello 730) come correttivo o nel caso di mancata presentazione della dichiarazione entro il 30 settembre.
Modello Redditi Pf, come è fatto?
Mentre il modello 730 è molto semplice e schematico, il modello Redditi Pf ha una struttura molto più articolata visto che è composto da tre diversi fascicoli.
Il primo fascicolo deve essere compilato da tutti coloro che presentano il modello e prevede l’inserimento, nel frontespizio, dei dati del dichiarante. Segue il prospetto dei familiari a carico, i redditi da dichiarare (tra i quali rientrano quelli da lavoro dipendente e da pensione) il quadro relativo agli oneri deducibili e detraibili (come ad esempio le spese mediche, gli interessi passivi dei mutui, le spese di istruzione e quelle universitarie).
Nel secondo fascicolo, invece, sono presenti i quadri che servono a dichiarare i contributi previdenziali e assistenziali, i redditi per i quali il contribuente non è obbligato alla tenuta dei libri contabili e il quadro Rw per inserire gli investimenti all’estero. Nello stesso fascicolo, inoltre, è presente anche il quadro AC che è utilizzato dagli amministratori di condominio.
Il terzo fascicolo contiene i quadri che servono a dichiarare i redditi per i quali è obbligatorio tenere i libri contabili.
Dipendenti e pensionati che presentano il modello Unico, di fatto, possono compilare solo il primo fascicolo. Se il modello Redditi è utilizzato da chi ha partita Iva, invece, è necessario compilare anche il secondo ed eventualmente il terzo fascicolo.
Chi deve fare il modello Unico?
Come abbiamo già scritto, il modello Redditi può essere utilizzato da tutti i contribuenti, anche dai dipendenti e dai pensionati.
I contribuenti, invece, che sono obbligati alla presentazione di questo modello sono quelli che non possono usare il 730, ovvero coloro che nel corso dell’anno di imposta precedente hanno conseguito:
- redditi d’impresa anche in forma di partecipazione;
- redditi di lavoro autonomo;
- redditi diversi (elencati nell’articolo 67 del Tuir, compresi quelli dichiarabili con il modello 730);
- plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate e non qualificate ovvero derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in imprese o enti residenti o localizzati in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati;
- redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario;
- redditi fondiari derivanti da terreni e fabbricati posseduti in Italia;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro dipendente (inclusi i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e i redditi di pensione) – ma in questo caso il contribuente può scegliere anche di presentare il modello 730.
Sono inoltre obbligati alla presentazione dell’ex modello Unico i contribuenti che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- non sono residenti in Italia, ma hanno prodotto redditi nel nostro Paese;
- presentano la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti in qualità di eredi.
Per dipendenti e pensionati, quindi, il modello Redditi rappresenta una alternativa al 730 qualora, in caso di superamento della scadenza ultima per la trasmissione (30 settembre) o nel caso siano stati commessi errori nel 730 già presentato: in questo caso il modello Unico diventa una sorta di salvagente per presentare la dichiarazione o per correggere gli errori, permettendo l’invio con scadenza fissata un mese dopo.
Per chi ha partita Iva, invece, la presentazione del modello Redditi è una scelta obbligata.
Scadenza presentazione modello Redditi 2025
Come abbiamo anticipato il modello Redditi 2025 va presentato entro il 31 ottobre 2025. Per chi non presenta la dichiarazione entro questo termine, in ogni caso, non si configura ancora l’omissione.
L’omessa dichiarazione, infatti, scatta solo dopo 90 giorni dalla scadenza originaria dell’invio, di fatto il contribuente può inviare fino al 29 gennaio 2026 una dichiarazione tardiva con il Modello Redditi.
Se, invece, si vuole presentare un modello Unico integrativo si ha tempo per farlo fino al 31 dicembre 2030 (per la dichiarazione dei redditi 2025) visto che è consentito l’invio entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di scadenza.
leggi anche
Scadenze 730/2025, tutte le date da ricordare

© RIPRODUZIONE RISERVATA