Morgan Stanley e Goldman Sachs bocciano questi mercati. Ma con tanto di strategia stock picking: le azioni prescelte

Laura Naka Antonelli

18/11/2024

Queste azioni colpite dalla scure di Goldman Sachs e Morgan Stanley. Ma ci sono azioni da acquistare con stock picking nel bear case.

Morgan Stanley e Goldman Sachs bocciano questi mercati. Ma con tanto di strategia stock picking: le azioni prescelte

Gli analisti di Morgan Stanley e di Goldman Sachs sono diventati più pessimisti sul trend dell’azionario cinese, a conferma come i vari bazooka lanciati dal governo di Pechino per risollevare l’economia non abbiano convinto la comunità degli analisti e degli investitori.

I motivi citati sono le pressioni deflazionistiche persistenti, che continuano ad assillare la Cina, e le tensioni geopolitiche, previste crescere a causa dei rapporti di Pechino con la nuova amministrazione USA di Donald Trump, che non ci penserà due volte, in linea almeno con quanto promesso nei giorni della campagna elettorale dal tycoon Donald Trump, a sferrare dazi pesanti contro i prodotti made in China.

Di base c’è anche lo scetticismo per gli stimoli fiscali lanciati da Pechino che, secondo molti esperti, non saranno sufficienti a restituire lustro all’economia cinese, come dimostra lo stesso trend dell’indice MSCI China Index, sceso del 15% circa dal suo recente massimo, dopo che l’eccitazione iniziale per la prospettiva di ulteriori misure a sostegnoda parte delle autorità si è smorzata, e a vincere le elezioni USA è stato Donald Trump, pronto a punire la Cina con una raffica di dazi.

In questo contesto, gli strategist di Morgan Stanley intravedono “una bassa probabilità che il governo cinese lanci (ulteriori) stimoli fiscali sufficienti a sostegno dei consumi e del mercato immobiliare, nel 2025 ”.

L’outlook più sconfortante stima “ostacoli più alti per gli utili delle aziende e per la valutazione del mercato, nell’arco dei prossimi mesi”.

Di conseguenza, il nuovo target per l’indice MSCI China di Morgan Stanley è pari a 63 punti, lievemente al di sotto del valore di chiusura del listino, a quota 63,93 punti nella sessione di venerdì scorso.

Pessimista anche Goldman Sachs, che ha ridotto il target sul listino a 75 punti, dai precedenti 84 punti.

In realtà, gli analisti del colosso di Wall Street hanno confermato il rating “overweight” sull’azionario della Cina: tuttavia, a loro avviso, i dazi potenziali dell’amministrazione Trump sui prodotti che gli Stati Uniti importano dal Paese potrebbero tradursi in una crescita più lenta per gli utili della Corporate China.

Goldman Sachs ha anche tagliato il rating sulla borsa di Hong Kong ad “underweight”, citando la debolezza del mercato immobiliare e del settore retail.

Strategia stock picking in worst case scenario cruciale: le azioni consigliate

Tornando alla view di Morgan Stanley, la responsabile strategist della divisione di azionario dedicata alla Cina, Laura Wang, ha fatto notare che “la strategia di stock picking rimane importante, a fronte della minaccia dei dazi, di una valuta più debole e di una deflazione persistente”.

In realtà, solo il worst case scenario degli analisti di Morgan Stanley prevede l’imposizione di pesanti tariffe sui prodotti cinesi che gli Stati Uniti importano dal Paese, a fronte di uno scenario di base e dello scenario migliore che stimano invece il permanere dello status quo nella relazioni tra gli USA e la Cina.

Il worst case scenario presuppone inoltre che il governo di Pechino lanci stimoli fiscali del valore di 1 trilione di yuan, o di $140 miliardi, su base annua, e che l’EPS delle società quotate sull’MSCI China registri una crescita pari a +3% nel 2024 e a +5% nel 2025.

La strategia di stock picking che Wang consiglia in caso di worst case scenario include solo azioni con rating overweight e con un dividend yield superiore al 4%, relative a società caratterizzate da una capitalizzazione superiore ai $2 miliardi.

Le azioni prescelte sono:

  • Tingyi, società quotata alla borsa di Hong Kong a cui fa capo il marchio dei noodle istantanei Master Kong.
  • China Oilfield Services e Cosco Shipping Energy Transportation, aziende quotate anch’esse alla borsa di Hong Kong e aziende energetiche di proprietà dello stato specializzate nella consegna di petrolio e di gas natutale.
  • Sinotruk, gruppo produttore di autocarri, anch’esso di proprietà dello Stato.

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