Chi rischia una multa fino a 1.550 euro per prelievi indebiti dalla banca? Facciamo una panoramica della legge che regola la circolazione dei soldi in Italia.
Chi preleva indebitamente denaro dalla banca rischia di vedersi elevare una multa di 1.550 euro. In quali casi si corre questo rischio? Anche se non è un segreto che l’Agenzia delle Entrate monitora e tiene sotto controllo tutte le operazioni che riguardano le movimentazioni di denaro, non sono stabiliti limiti ai soldi che si possono prelevare dalla banca.
Prelievi e depositi non hanno un limite stabilito dalla Legge anche se questo non significa che ogni operazione sia priva di rischi. Ricordiamo, ad esempio che in Italia vige il limite sulle operazioni che possono essere effettuate in contanti, ma riguarda solo il trasferimento a terzi e, quindi, non riguarda i prelievi e i depositi sui propri conti correnti o libretti di risparmio. Quando si rischia di incappare in una multa?
Attenzione ai limiti sui movimenti bancari
Esiste un limite che pochi conoscono ed è quello dei 10.000 euro. Se in un mese solare un soggetto preleva o deposita importi superiori ai 10 mila euro è soggetto a una segnalazione.
Quando i movimenti tramite prelievi e depositi (sempre in contanti) in un mese superano questo importo la banca è obbligata a segnalare all’Uif (Unità di informazione finanziaria) la cosa. Anche a seguito della segnalazione in questione (che è effettuata solo per monitorare che non si tratti di riciclaggio), in ogni caso, al cittadino non sono elevate multe (perché, ripetiamo, non esiste una legge che vieti prelievi o depositi superiori a questo importo), ma si corre il rischio che i movimenti sospetti vengano segnalati alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate.
Questo potrebbe comportare che l’amministrazione tributaria tenga sotto controllo i movimenti sospetti per prevenire frodi fiscali o riciclaggio di denaro. L’Agenzia delle Entrate, proprio per questo motivo, si avvale della collaborazione delle banche che, appunto, sono tenute a segnalare le operazioni dei propri clienti che superano determinati limiti.
Le transazioni, poi, che sono considerate sospette (non tutte quelle superiori al limite) possono diventare oggetto di controlli che possono, poi, portare a sanzioni anche pesanti se non si riesce a giustificare l’origine del denaro.
Multa fino a 1.550 euro per prelievi indebiti
Esiste un articolo del codice penale che è posto a tutela del patrimonio e della corretta circolazione del denaro. Si tratta dell’articolo 493 che prevede una multa che va da 310 fino a 1.550 euro e la reclusione fino a 5 anni per chi preleva denaro dalla banca indebitamente.
Indebitamente, in lingua italiana, significa senza alcun diritto o merito e pertanto la norma in questione si riferisce a coloro che utilizzano carte di pagamento, bancomat, o qualsiasi altro documento che autorizzi il prelievo del denaro contante (o l’acquisto di beni) non essendone titolari al fine di trarre profitto per sé o per altri.
La multa, quindi, è prevista per chi utilizza una carta di credito o un bancomat (ma anche un assegno, un vaglia, o qualsiasi altro documento che autorizza al prelievo) non suoi per avere un guadagno (il contante prelevato).
La norma si applica a chi si appropria in modo fraudolento della carta di credito (anche tramite il phishing, ad esempio, che permette di avere i dati anche se non la carta di credito fisica) utilizzata per prelevare, a chi la falsifica, ma anche a chi, ad esempio, trova una carta di credito o un bancomat e decide di utilizzarli.
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