Multe stradali, chi paga tra conducente e proprietario?

Ilena D’Errico

29 Settembre 2024 - 19:05

Cosa cambia quando il conducente è diverso dal proprietario del veicolo, chi deve pagare la multa e quali sono i diritti.

Multe stradali, chi paga tra conducente e proprietario?

Quando si presta l’auto a un’altra persona bisogna accettare l’eventualità che commetta violazioni del Codice della strada, con relative multe. Quando l’infrazione viene accertata immediatamente dalla Polizia vengono subito comunicati i dati del conducente, che riceverà una copia del verbale a casa. Altrimenti, se la violazione viene accertata in differita sarà l’intestatario del veicolo a ricevere la notifica, potendo poi comunicare i dati dell’effettivo conducente.

Il proprietario del veicolo riceve in ogni caso la richiesta di pagamento della sanzione, talvolta in copia contestualmente al guidatore, altre volte soltanto in caso di mancato adempimento entro i termini da parte del conducente che l’ha ricevuta per primo. Entrambi ricevono il verbale, ma ovviamente la sanzione è unica e l’importo non è dovuto in quantità raddoppiata. Vediamo quindi chi deve pagare la multa stradale tra proprietario e conducente.

Chi paga la multa: il conducente o il proprietario?

Secondo la legge, il conducente e il proprietario sono responsabili in solido delle sanzioni per le violazioni del Codice della strada. Questo significa che il pagamento può essere preteso da entrambi i soggetti: chi adempie per primo libera l’altro dall’obbligo, ma se nessuno paga entrambi rischiano la riscossione dell’importo con il pignoramento dei beni.

In tal proposito è bene sapere che l’ente creditore non è tenuto ad agire prima nei confronti di un soggetto e poi dell’altro, tanto che il verbale può essere notificato direttamente a entrambi i soggetti in contemporanea. Naturalmente, non ha diritto a pretendere il pagamento doppio della sanzione.

Ciò per quanto riguarda la responsabilità del pagamento nei confronti dell’amministrazione, che in quanto creditore ha diritto a rivalersi su entrambi i soggetti per ottenere quanto spettante. Nei rapporti tra le parti, tuttavia, la responsabilità non è condivisa, bensì ricade integralmente sul conducente. Questo significa che il proprietario che ha dovuto pagare la multa - essendo responsabile nei confronti dell’ente - ha diritto a ottenere il rimborso da parte del conducente.

Se il conducente non adempie spontaneamente dopo una richiesta bonaria sarà dunque necessario adire le vie legali, cominciando con una diffida inviata tramite raccomandata a/r o pec in cui si intima il pagamento e seguendo, in caso di insuccesso, con un ricorso presso il tribunale. Se la contestazione non è stata immediata e il conducente nega la propria responsabilità a questo punto bisognerà anche preoccuparsi di provare la sua presenza alla guida del veicolo.

Come dimostrare che guidava qualcun altro?

Provare che alla guida si trovava una persona diversa dal proprietario può non essere semplice, ma di solito non è neanche impossibile. Una buona strategia è quella di cominciare documentando che l’intestatario dell’auto non si trovava alla guida del veicolo, portando a sostegno della propria tesi scontrini, dichiarazioni testimoniali, fotografie e così via.

In secondo luogo, sarà necessario provare di aver prestato l’auto (o altro mezzo di trasporto) alla persona che ha commesso l’infrazione. Dunque, non è fondamentale riuscire a provare che si trovava alla guida nel momento in cui è stata accertata la violazione, bensì è sufficiente dimostrare che in quel momento il veicolo era in sua custodia. Uno scambio di sms relativo alla consegna delle chiavi, per esempio, ma anche le dichiarazioni di eventuali testimoni.

Quando il proprietario può non pagare

Se il proprietario riesce a dimostrare che non si trovava alla guida al momento dell’infrazione stradale evita la decurtazione dei punti dalla patente, anche quando il conducente contesta. Deve comunque pagare la multa stradale, con un’unica eccezione, ossia l’ipotesi in cui non sia riuscito a impedire il fatto.

Provare questa circostanza non è semplice, a meno che ci sia stata una circostanza davvero straordinaria ed eccezionale. Per esempio, un furto oppure la sottrazione delle chiavi della macchina da parte del figlio (nonostante fossero ben nascoste).

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