Rilasciato il Credit Report 2022 di 24MAX, che a fronte delle incertezze di scenario propone di valutare l’opportunità di tassi variabili con rate protette.
Se il 2021, complice una politica monetaria espansiva tesa a sostenere la ripresa dopo la pandemia e condizioni di finanziamento favorevoli (fiducia dei consumatori, agevolazioni fiscali, bonus casa, tassi di interesse ai minimi) è stato un buon anno per l’erogazione di mutui per la casa, il 2022 in seguito al conflitto russo-ucraino rischia di essere differente.
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La riflessione è stata fatta a corredo del Credit Report 2022 rilasciato dalla società di intermediazione creditizia 24MAX (partecipata da RE/MAX e 24Finance), che a conferma del buon andamento del mercato immobiliare nel 2021 riporta una crescita del 61% del proprio intermediato, passato da 88 milioni di euro del 2020 a 142 milioni di euro.
Secondo il manager di 24MAX, Riccardo Bernardi, per il futuro sarà determinante l’andamento dell’inflazione. Si paventa, infatti, un intervento da parte della Bce sui tassi di interesse.
Per 24MAX chi oggi intende acquistare una casa è necessario che valuti la tipologia di mutuo: se per i tassi variabili la situazione appare ancora stabile, oggi i mutui a tasso fisso sono già più costosi rispetto a un anno fa.
Sono sì ancora a livelli bassi, sostiene 24MAX, ma destinati a crescere.
Per il 2022 si può prevedere ancora una preferenza degli italiani per il tasso fisso, ma secondo Bernardi potrebbe essere interessante iniziare a fare simulazioni su tassi variabili con rate protette.
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Secondo il Credit Report 2022 di 24MAX il 2021 è stato a livello globale un anno di ripresa economica, positivo per il mercato immobiliare e creditizio caratterizzato, però, negli ultimi mesi da un aumento dell’inflazione, determinato dal rincaro del prezzo dell’energia, e poi ulteriormente aggravato dalle tensioni fra Russia e Ucraina, che hanno portato al deflagrare del conflitto il 24 febbraio 2022.
Un mercato immobiliare in ripresa, secondo il Centro Studi di RE/MAX, con i grandi centri di Milano e Roma a fare da traino, ma anche con una domanda che prende la direzione di piccoli comuni, capaci di rispondere a una domanda che punta a costi inferiori e a soddisfare esigenze di spazi abitativi nate durante la pandemia.
Chi ha stipulato un mutuo nel 2021
Dall’analisi del transato elaborata dall’Ufficio Studi di 24MAX emerge che nel 2021 quasi il 90% dei mutui erogati è stato a tasso fisso, e per oltre il 97% destinato all’acquisto della prima casa.
Fra chi ha richiesto un mutuo nel 2021, il 48,3% è coniugato e il 36,1% è single, con una prevalenza degli uomini (58,5%) sulle donne (41,5%).
Riguardo le fasce d’età, i dati raccolti da 24MAX i maggiori richiedenti mutui sono nella fascia 35-44 anni (34,8%), seguiti da chi è tra i 25 e i 34 anni, il 25,1% su base annua.
La maggioranza dei richiedenti (77,8%) sono lavoratori a tempo indeterminato, seguiti dalle partite IVA (8,4%), dai lavoratori a tempo determinato (7%) e dai pensionati (6,8%).
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