Naspi, addio da luglio per questi disoccupati. In arrivo la circolare Inps

Simone Micocci

5 Giugno 2024 - 11:27

Naspi: da luglio scatta l’iscrizione alla piattaforma Siisl, dovranno dire addio alla misura tutti i furbetti che non accettano le proposte di lavoro.

Naspi, addio da luglio per questi disoccupati. In arrivo la circolare Inps

Da luglio 2024 cambiano le regole per l’indennità di disoccupazione Naspi, come pure per la Dis-Coll dei collaboratori, il che potrebbe comportare l’addio anticipato per migliaia di disoccupati. Ma solo per chi non rispetta le regole.

Nulla di nuovo, ma se per anni la politica attiva collegata alla percezione dell’indennità di disoccupazione è stata spesso trascurata, dal prossimo luglio non sarà più così con una maggiore attenzione a obblighi e condizionalità.

La novità è che anche i percettori di Naspi e di altre indennità di disoccupazione dovranno iscriversi alla piattaforma Siisl gestita dall’Inps, oggi riservata ai soli percettori di Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro.

A prevederlo il decreto Coesione approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 maggio che presto verrà convertito in legge dal Parlamento. Dopodiché ci sarà un apposito decreto attuativo firmato dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone e una successiva circolare Inps a certificare il cambiamento.

La partenza è prevista a luglio: una buona notizia per quei disoccupati che sperano di trovare lavoro prima della scadenza della Naspi, meno per quei “furbetti” che invece approfittano del periodo indennizzato per non fare niente o, peggio, per svolgere lavori in nero.

Le regole per la percezione della Naspi

Anche la Naspi, così come altre indennità di disoccupazione, prevede un percorso di politica attiva che dovrebbe essere di supporto per il disoccupato nella ricerca di una nuova occupazione.

Un percorso che prevede anche degli obblighi. Come chiarito dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 22 del 2015, l’erogazione della Naspi è infatti condizionata alla regolare partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa, nonché ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai servizi competenti.

A tal proposito, gli obblighi da rispettare ai fini di mantenere il diritto alla Naspi per tutta la durata naturale della misura (la metà delle settimane contributive maturate negli ultimi 4 anni) sono riassunti nell’articolo 5 della circolare Inps n 194 del 2015. Qui viene ribadita l’obbligatorietà della sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato, con il quale l’interessato dovrà mettersi a disposizione per le attività formative, di orientamento al lavoro, nonché per eventuali proposte di lavoro.

A tal proposito, in caso di mancata partecipazione si applicano le seguenti sanzioni:

  • decurtazione dell’importo percepito in caso di mancata presentazione alle convocazioni del centro per l’impiego, fino alla decadenza della misura in caso di reiterata assenza;
  • lo stesso vale per chi non partecipa alle iniziative di orientamento, di carattere formativo e di riqualificazione, o comunque di un’altra iniziativa di politica attiva o di attivazione, successivamente alla firma del Patto di servizio personalizzato. Inizialmente, quindi, c’è una semplice decurtazione, dopodiché il rischio è di perdere il diritto alla misura.

Scatta poi l’obbligo di accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue, che per essere tali devono rispettare i seguenti criteri:

  • coerenza con le esperienze e competenze maturate
  • nei primi 12 mesi di percezione del beneficio la distanza tra la residenza e la sede lavorativa non può superare i 50 chilometri, mentre successivamente il limite sale a 80 chilometri;
  • stipendio offerto superiore al 20% dell’importo dell’indennità di disoccupazione percepita nel mese precedente.

In tutti questi anni la politica attiva, con annessi obblighi, collegata alla Naspi è stata attuata ma con scarsi risultati. Qualcosa è cambiato con l’introduzione del programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori) a cui devono prendere parte anche i percettori di Naspi, con il quale è stato definito un percorso meglio strutturato per i disoccupati.

Un ulteriore passo in avanti verrà fatto a luglio: una volta che anche per chi prende la Naspi si apriranno le porte della piattaforma Siisl, dovrebbe essere più semplice tracciare le proposte di lavoro e di conseguenza far scattare la decadenza della misura in caso di reiterata opposizione a una proposta di lavoro.

Naspi e Dis-Coll, obbligo di iscrizione alla piattaforma Siisl

Nelle intenzioni del governo Meloni, la piattaforma Siisl dovrà essere un punto di riferimento per tutti i disoccupati. Tant’è che dopo l’apertura delle iscrizioni per chi prende la Naspi, e altre indennità di disoccupazione a partire da luglio 2024, nel 2025 verrà autorizzato il libero accesso.

Chi lo vorrà, quindi, potrà iscriversi e candidarsi alle offerte di lavoro raccolte dal portale gestito dall’Inps.

Da luglio, invece, scatta un vero e proprio obbligo per i percettori di Naspi e Dis-Coll, assicurando così una maggiore trasparenza rispetto alle offerte di lavoro proposte ai disoccupati. Così che i centri per l’impiego, o qualsiasi altro ente che lo sta seguendo nel percorso di politica attiva, possa applicare la sanzione prevista in caso di mancata accettazione delle stesse (ricordiamo che la decadenza scatta al terzo rifiuto ingiustificato).

Il tutto mentre si lavorerà a un potenziamento della piattaforma così da incrementare le proposte di lavoro. Ad esempio, rafforzando l’interoperabilità tra Siisl e le banche dati regionali, come pure avviando una campagna informativa per incentivare i privati a pubblicare le loro offerte.

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