Rumors su una possibile opa di un private equity britannico fanno volare il titolo in Borsa, ma non ci sono conferme. Speculazione? Cerchiamo di capire se conviene comprare ora.
Nexi in rally a Piazza Affari dopo le ipotesi circolate ieri di un’opa da parte del fondo di private equity CVC Capital Partners. Nonostante la smentita di CVC, il titolo ha realizzato un rialzo del 13,2% in Borsa, che ha registrato un notevole rialzo del 13,2%, salendo a 6,5 euro per azione.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo, è importante notare che il processo è ancora nelle fasi preliminari e non ci sono stati contatti ufficiali con Nexi. Quindi, se un’offerta arriverà, potrebbe richiedere del tempo. Prima di comprare il titolo ora bisogna dunque considerare questo aspetto.
Un ulteriore elemento da considerare è il valore di mercato attuale di Nexi, che si attesta a 7,6 miliardi di euro. In caso di offerta pubblica d’acquisto (OPA), i soci di Nexi richiederebbero un premio che potrebbe aumentare notevolmente le dimensioni dell’operazione. Va però osservato che l’attuale aumento dei tassi di interesse potrebbe complicare ulteriormente l’affare, rendendo più costoso l’uso del debito per finanziare l’acquisizione.
La presenza di altri importanti attori nel capitale di Nexi, come Hellman & Friedman, Advent e Bain, che cercano anch’essi di massimizzare i loro ritorni sugli investimenti, potrebbe aggiungere complessità all’operazione. Inoltre, la presenza significativa di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di Nexi, insieme al potere governativo di veto, rappresenta una solida difesa per l’italianità dell’azienda nel settore dei pagamenti.
In conclusione, sebbene l’interesse di CVC abbia innescato un rally per Nexi in Borsa, è difficile stabilire se conviene comprare il titolo ora. L’evoluzione di questa potenziale offerta e le dinamiche di mercato continueranno a essere elementi cruciali da monitorare.
Nexi: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Nexi ha raggiunto con slancio la resistenza critica a 6,80 circa, ex supporto rappresentato dai minimi di marzo e giugno e target del testa e spalle rialzista disegnato dai minimi di fine settembre. Servirà pertanto il superamento di questo ostacolo per inviare concreti segnali di ripresa in grado di invertire il lungo trend ribassista che ha portato il titolo a testare a inizio ottobre nuovi minimi assoluti a 5,246 euro. Oltre 6,80 atteso il test di target a 7 euro e 7,328 euro, trend line che scende da novembre 2022 e lato alto del gap lasciato aperto il 2 agosto scorso. Discese sotto 6,27 renderebbero vani i recenti sforzi alimentando il trend ribassista.
Per operare long sulle azioni Nexi potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC9J4E1. Il certificato ha come sottostante TIM e presenta una barriera distante attualmente il 19,81%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC4WEQ2, avente una barriera distante il 22,25% e come sottostante Nexi.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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