Nuove minacce Russia all’Italia: quali e perché

Luna Luciano

17/04/2022

Anche l’Italia ha ricevuto le nuove minacce dalla Russia a causa del coinvolgimento indiretto nel conflitto russo-ucraino. Ecco cosa ha detto Putin e perché.

Nuove minacce Russia all’Italia: quali e perché

Le minacce della Russia raggiungono anche l’Italia. Alla Repubblica Italiana sarebbe giunta la stessa lettera inviata agli Stati Uniti nei giorni precedenti. Un monito alle Nazioni che starebbero “irresponsabilmente” militarizzando l’Ucraina.

Anche per l’Italia dunque potrebbero esserci conseguenze imprevedibili se il nostro Paese continuerà a inviare armi all’esercito ucraino. Stando a quanto riportato da Repubblica la démarche sarebbe stata quindi inviata a Usa ed Europa per intimidire gli alleati. Intanto da Kiev continuano a giungere richieste di ulteriori armi per difendersi dall’assedio russo. Ad aggravare la situazione l’allarme lanciato dalla Cia e dall’Ucraina sull’intenzione della Russia di impiegare armi tattiche nucleari.

Aumenta quindi il timore di un escalation, mentre il Governo Draghi la prossima settimana potrebbe essere chiamato ad approvare il nuovo decreto interministeriale per finanziare il secondo pacchetto di aiuti militari a Kiev, possibilità che renderebbe la minaccia più sensibile e concreta per l’Italia. Intanto Washington non ha intenzione di retrocedere e dall’amministrazione Biden è trapelato che la nuova fornitura d’armi potrebbe essere consegnata entro i prossimi giorni. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla minaccia russa al’Italia: cosa è stato detto e perché.

La minaccia della Russia all’Italia: quali sono e cosa è stato detto?

Le minacce della Russia non sono state dirette unicamente agli Stati Uniti, ma anche agli altri paesi europei, come l’Italia. Volendo conoscere nello specifico quali sono queste minacce di ritorsione bisogna rifarsi alla lettera inviata da Mosca a Washington.

Il messaggio è più che limpido. La Russia avrebbe chiesto agli Stati Uniti e i suoi alleati (quindi anche l’Italia) di “fermare l’irresponsabile militarizzazione dell’Ucraina, che implica conseguenze imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale”. La sicurezza internazionale sarebbe quindi in pericolo, come annunciato da tempo dalla propaganda russa.

Quello in cui è degenerato il sostegno dell’Occidente per l’Ucraina può essere tranquillamente chiamato Terza guerra mondiale”. Sono state queste le raggelanti parole di Olga Skabeyeva, conduttrice televisiva di Russia 1, uno dei canali statali della propaganda del Cremlino. La conduttrice avrebbe quindi affermato che il sostegno dell’Occidente per l’Ucraina sarebbe degenerato in un possibile terzo conflitto mondiale, in quanto l’esercito di Mosca sta affrontando non solo la resistenza ucraina ma anche “le infrastrutture della Nato, se non contro la Nato stessa”. Ogni azione militare russa sarebbe quindi legittima, anche quelle mosse contro i paesi della Nato che consegnano le armi all’Ucraina, Italia inclusa.

Le minacce della Russia a Usa e alleati: qual è la strategia e perché

Non è quindi solo l’Italia a essere stata minacciata dalla Russia, ma tutti i paesi membri della Nato. L’avvertimento russo, così come è stato presentato dalla propaganda del Cremlino, rientrerebbe nella tipica retorica di Mosca e del presidente Vladimir Putin. Retorica che non è cambiata. Fin dai primi giorni dell’invasione dell’Ucraina, Mosca aveva già minacciato di terribili conseguenze contro qualsiasi Paese che si fosse intromesso nella “missione speciale” del Cremlino, non escludendo la possibilità di impiegare armi nucleari. Minaccia che sembra farsi più concreta dopo l’allarme lanciato dall’Ucraina e Cia. L’intelligence ha comunque spiegato che per adesso non vi sono avvisaglie di tale eventualità.

Mosca ha già avvertito che considera i convogli di forniture militari occidentali come obiettivi legittimi, benché non siano mai stati colpiti. Le armi sono portate ai confini dei paesi Nato, dove gli stessi ucraini portano nel loro paese. Mosca potrebbe quindi decidere di non bombardare i convogli in territorio ucraino, bensì nei territori Nato: in quel caso sarebbe guerra. Intanto Zelensky ha denunciato l’uso di bombe a grappolo contro obiettivi civili e l’uso di armi chimiche nel conflitto. Sui crimini di guerra è già in corso un’indagine della Corte penale internazionale, ma non è ancora possibile ricostruire il quadro di quanto stia avvenendo in Ucraina.

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