Nuovo saldo e stralcio per le cartelle di piccola entità, la proposta di condono di Salvini

Patrizia Del Pidio

26 Settembre 2023 - 13:34

Matteo Salvini torna alla carica con la proposta di un nuovo saldo e stralcio che sembra essere un maxi condono per fare pace con il Fisco, vediamo i dettagli.

Nuovo saldo e stralcio per le cartelle di piccola entità, la proposta di condono di Salvini

Con la tregua fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 che ancora deve sortire i suoi effetti, visto che la rottamazione parte, effettivamente, il 31 ottobre, Matteo Salvini torna alla carica con la proposta di un nuovo saldo e stralcio. Secondo Salvini, infatti, almeno per le cartelle esattoriali di piccola entità si dovrebbe procedere con un nuovo saldo e stralcio, una sorta di replica di quanto previsto nel 2018.

La misura approvata dal Governo giallo verde circa 5 anni fa prevedeva che i cittadini potessero chiudere i proprio debiti con il Fisco saldando solo una piccola parte della somma dovuta per le cartelle relative al periodo 2000/2017 a patto di rientrare in determinati livelli di Isee. Quello che oggi Salvini propone è una sorta di replica di quella misura per permettere ai meno abbienti di vedere azzerati i debiti con il Fisco.

Lo stralcio integrale delle cartelle

In diverse occasioni, poi, è stato previsto anche lo stralcio integrale delle cartelle esattoriali. Una prima volta con il decreto sostegno del 2021 che si rivolgeva solo ai carichi affidati all’Agente di riscossione fino al 2010 e con importi fino a 5.000 euro. Un altro stralcio totale si è avuto anche con la sanatoria del 2023 che ha previsto lo stralcio totale delle cartelle fino a 1.000 euro iscritte a ruolo entro il 2015.

In ogni caso, come si può notare, quando si parla di stralcio totale ci si riferisce sempre a debiti molto vecchi. Si tratta di quelle somme che, ormai, per il Fisco sono diventate inesigibili e che costa più cercare di riscuotere piuttosto che cancellare.

Le sanatorie con le rottamazioni

Un discorso diverso, invece, lo si è avuto con le quattro rottamazioni delle cartelle esattoriali, la prima nel 2017 e l’ultima, la quarta, nel 2023. In questo caso il debito che il contribuente ha con il Fisco deve essere in ogni caso saldato: quello che si permette di rottamare sono sanzioni e interessi. Il Fisco, quindi, riesce a recuperare la quota capitale del debito per intero.

Il condono di Salvini

Quello a cui sta pensando Salvini è un vero e proprio condono fiscale visto che la proposta è quella di versare il 10% dell’imposta evasa senza sanzioni e interessi. Il tutto per le cartelle esattoriali che riguardano importi fino a 30mila euro.

Mentre il vicepremier vorrebbe estendere il maxi condono a tutti i contribuenti evasori, cosa che creerebbe non pochi problemi con l’Europa, la sanatoria in questione potrebbe essere estesa solo a chi ha redditi imponibili compresi entro una certa soglia. Si starebbe pensando a imponibile Irpef compreso tra i 40 e i 50mila euro di media negli ultimi quattro anni. La cosa potrebbe favorire chi ha visto le proprie entrate diminuire negli ultimi anni per effetto della pandemia.

Il rischio reale di un condono di queste proporzioni, sarebbe quello di andare a favorire i contribuenti infedeli e i debitori cronici. Per questo motivo si potrebbe ipotizzare anche di riservare il condono in questione solo a chi versa in una situazione di disagio economico misurato con l’Isee: in questo modo non si terrebbe conto solo dell’imponibile, ma anche delle proprietà.

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