Omicron, allerta in una grande città: “Casi quintuplicati, mancano i test”

Giorgia Bonamoneta

12 Giugno 2022 - 19:57

La variante Omicron continua a circolare in tutta Italia e in alcune città si è segnato un netto aumento nei contagi. Ecco dove.

Omicron, allerta in una grande città: “Casi quintuplicati, mancano i test”

Casi quintuplicati in una grande città d’Italia. La variante Omicron torna a colpire con più intensità all’inizio di questa estate di eventi per il capoluogo della Lombardia. Nell’ultima settimana sono stati registrati in tutta Italia 21 mila nuovi casi, in aumento rispetto ai 15 mila della scorsa settimana. I dati aggiornati dell’Istituto Superiore di Sanità devono ancora essere pubblicati, il report è infatti previsto per giovedì prossimo, ma è già possibile confermare che i casi, in molte città, sono in forte aumento e Milano fa da capofila, con 1.095 casi, quasi cinque volte in più rispetto al dato di venerdì scorso (291).

La variante Omicron è quella che, fin dalla sua comparsa, è stata definita tanto una minaccia quanto una possibile via di fuga dalla pandemia. Nel corso degli ultimi mesi è diventato evidente come la variante sia meno pericolosa dal punto di vista della pressione ospedaliera, con meno ricoveri e meno decessi, ma che la sua capacità di diffusione è ben superiore a tutte le altre varianti scoperte fino a ora. Per quanto sia percepita come meno pericolosa, “è bene che le persone anziane o fragili facciano il secondo booster del vaccino” ha detto Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica alla Statale.

Il virus continuerà a circolare molto nei prossimi mesi, complice anche la stagione estiva e l’eliminazione delle restrizioni. Lo scenario è quello di una diffusione massiccia, ma sottobanco, con sintomi leggeri o del tutto assenti in soggetti fuori dalle categorie considerate fragili o che hanno completato il ciclo vaccinale, che è stato dimostrato essere ancora molto efficace. Chi rischia di più di rimanere coinvolto nella malattia grave è chi non ha ricevuto le tre dosi di vaccino o chi, per motivi di salute, non li ha potuti ricevere.

Casi di Omicron quasi quintuplicati: il caso di Milano

Dopo l’ondata di marzo, Omicron si appresta a raggiungere un nuovo picco di contagi nella stagione estiva. I casi in Italia sono in aumento, facendo segnare 21 mila positivi questa settimana, 7 mila casi in più rispetto alla settimana precedente. Dati che comunque non rispecchiano la reale diffusione della pandemia, ma segna solo il numero di positivi sul totale dei tamponi (pochi) effettuati.

Milano è la città capofila della spinta al rialzo. Lo scorso venerdì i positivi erano appena 261 e dopo una sola settimana i nuovi casi sono arrivati a toccare la quota di 1.095, praticamente quintuplicati. “Sicuramente questo aumento è legato alla diffusione di Omicron 5 - spiega il professor La Vecchia - che ha un R0 molto elevato, intorno a 20”. Tra i positivi anche il sindaco Beppe Sala.

Omicron: aumentano i ricoveri e scarseggiano i tamponi

Lo scenario italiano è di relativa tranquillità. Mentre si avvicina il cambio di stagione - con i ritmi degli eventi estivi che sembrano tornati al periodo precedente alla pandemia - la variante Omicron continua a persistere su tutta la penisola italiana. Da un lato i nuovi casi di positività in aumento dimostrano che la circolazione è ancora in corso, dall’altra il basso livello di pressione sul sistema ospedaliero fanno ben sperare per la stagione estiva.

I ricoveri in terapia intensiva e non intensiva sono sostanzialmente stabili, con una tendenza che varia di poche unità; mentre sul fronte decessi si è segnato un numero migliore, con appena (si fa per dire) 26 decessi rispetto ai 60 di ieri. Nelle prossime settimane potrebbe registrarsi un lieve aumento nei ricoveri, pari passo all’aumento dei contagi registrati in questi giorni, ma al momento gli ospedali sono tutti sotto la soglia di occupazione.

Scarseggiano invece i tamponi e i test nelle farmacie. Con l’aumento delle uscite in libertà, dovute al via libera del Governo, la responsabilità individuale diventa di primaria importanza. L’assenza di dispositivi di controllo nelle farmacie potrebbero impedire l’autoisolamento di chi, positivo, sceglie di rimanere a casa per il tempo necessario che serve per negativizzarsi in sicurezza.

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