L’ondata estiva è ormai finita, ma le sottovarianti Omicron - ormai le uniche circolanti in Italia - destano ancora preoccupazione tra gli esperti, soprattutto in vista dell’autunno: cosa succederà?
Migliora la situazione sanitaria in Italia sul fronte del Covid. La variante Omicron è ormai l’unica che circola nel nostro Paese, ma l’ondata estiva è passata e scende sempre più l’occupazione dei reparti ospedalieri: il tasso scende sotto la soglia di allerta del 15%, attestandosi al 13%. Non succedeva dal 7 luglio.
L’ondata estiva sembra ormai alle spalle, anche se il virus continua a circolare. Gli ultimi dati sono positivi, però, sia dal punto di vista del contagio che della pressione sugli ospedali. Eppure gli esperti sembrano non essere ancora del tutto tranquilli: la fine delle restrizioni - a settembre ci sarà anche l’addio alle mascherine a scuola - preoccupa tanti virologi e ricercatori in vista dell’autunno.
Il timore di una nuova ondata che parta dopo l’estate è concreto, secondo moltissimi esperti. Ma cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi? E qual è la situazione attuale? Proviamo a vederlo sulla base degli ultimi dati sulla circolazione delle varianti e sulla situazione epidemiologica e delle strutture sanitarie del Paese.
leggi anche
Omicron, allarme per i nuovi sintomi: ecco perché chi è stato contagiato rischia infarto e ictus
Covid: scendono Rt, incidenza e ricoveri
Non sono solo i dati sui ricoveri in area medica a scendere, ma anche quelli sull’occupazione dei posti letto in terapia intensiva: la percentuale è in discesa al 3,2%, contro il 3,6% della scorsa settimana. L’incidenza settimanale passa da 533 a 365 casi rilevati ogni 100mila abitanti.
In calo c’è anche l’indice Rt, ora a 0,81 e ben al di sotto della soglia d’allerta (fissata a 1). Allo stesso modo è in calo l’indice di trasmissibilità calcolato sui casi con ricovero ospedaliero.
Omicron, l’allerta per l’autunno
Gli esperti, però, avvertono che bisogna stare attenti soprattutto al periodo alla fine dell’estate. Per esempio il virologo statunitense Anthony Fauci ribadisce che il Covid non è finito: “Ogni volta che abbiamo pensato che fosse finita, è arrivata un’altra ondata”.
Anche in Italia le preoccupazioni evidenziate dagli esperti sono le stesse. Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, chiede di non scordarci del Covid e di Omicron perché in autunno torneranno nuove ondate a cui bisogna prepararsi sin da ora.
Simile il parere di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute. In particolare sottolinea come in autunno possano emergere in contemporanea l’infezione di Covid e l’influenza o, per i bambini, anche il virus sinciziale. Come sta avvenendo già ora in Australia. Per questi motivi tutti gli esperti chiedono di proseguire con la quarta dose del vaccino, magari quello aggiornato contro le sottovarianti di Omicron.
leggi anche
Quarantena e mascherine, perché a settembre devono cambiare le regole “per non bloccare il Paese”
Omicron predominante in Italia
In Italia al momento circolare quasi unicamente la variante Omicron. A dimostrarlo è la flash survey dell’Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e della Fondazione Bruno Kessler: Omicron è l’unica variante presente nel campionamento, trovato nel 100% dei sequenziamenti.
Nello specifico è la sottovariante Omicron 5 quella predominante, rappresentando ben il 91% dei casi. Inoltre rispetto alla rilevazione precedente Omicron 5 risulta essere in aumento, mentre scendono i casi relativi a Omicron 2 e 4. Non decolla, invece, la tanto temuta variante Centaurus: è stata rilevata in una sola sequenza, quindi per ora sembra lontano il timore di una nuova ondata dovuta a questa sottovariante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA