Quali sono gli Stati in cui è più difficile licenziare i propri dipendenti? Ecco quali sono i Paesi che tutelano meglio i propri lavoratori.
Quali sono i Paesi in cui è più difficile licenziare un dipendente? A renderlo noto è una ricerca condotta su 43 Stati che ha portato alla creazione di una mappa in cui viene illustrata la facilità di licenziamento per motivi economici, previsto da tutti gli ordinamenti. Quello che differenzia i vari stati invece sono l’obbligo di fornire una motivazione all’interruzione del contratto lavorativo, oltre che alle tutele di cui dispongono i lavoratori, fa sapere lo Studio Legale Toffoletto De Luca Tamajo.
In linea di massima i lavoratori in Europa sono i più tutelali rispetto agli altri, mentre negli Stati Uniti il datore di lavoro non ha bisogno di alcuna motivazione per licenziare un dipendente, ma può farlo a sua completa discrezione. In altri Stati ancora invece il licenziamento può avvenire solamente dopo la valutazione delle decisioni dell’azienda da parte di alcune autorità esterne.
Paesi in cui è più difficile licenziare
Secondo quanto riportato dalla mappa, i Paesi in cui è più difficile licenziare un dipendente sono Italia, Cile, Russia, Kazakistan, Francia, Portogallo, Cina. In Spagna, Svizzera, Perù, Messico, Austria, Nuova Zelanda è invece più semplice interrompere un contratto lavorativo con un dipendente, mentre negli Stati Uniti, in Brasile e in Argentina è estremamente semplice.
Nella maggior parte degli Stati europei i lavoratori avrebbero infatti maggiori garanzie nel caso di una crisi economica dell’azienda, che in qualsiasi caso è tenuta a fornire una valida motivazione per attuare un licenziamento. In Italia, spiega Luca Calcaterra, responsabile del dipartimento di R&D e Kwowledge management di Toffoletto De Luca Tamajo: “Il datore è tenuto, infatti, a giustificare il licenziamento provando le reali esigenze aziendali per le quali è costretto a privarsi di alcuni dei suoi dipendenti”.
Accordi tra lavoratore e dipendente
In alcuni Stati, come nel Regno Unito, in Lettonia, Finlandia e Francia, il datore di lavoro, prima di attuare un licenziamento per motivi economici deve trattare e trovare delle possibili soluzioni alternative.
Una situazione analoga si verifica anche in Italia, Germania, Irlanda, Norvegia e Svezia, dove il datore di lavoro ha l’obbligo al “repechage”, ossia deve essere in grado di trovare una nuova posizione lavorativa al dipendente qualora non fosse in grado di reimpiegarlo in modo utile in altri settori della sua azienda. La situazione più difficile per il lavoratore è senza dubbio quella negli Stati Uniti, in cui il licenziamento può aver luogo senza che siano fornite giustificazioni e senza fornire alcun preavviso. La stessa cosa avviene anche in Brasile a meno che non si faccia parte di una categoria tutelata dallo Stato.
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