La Commissione Europea si è espressa anche sulle manovre di altri Paesi membri: oltre alla bocciatura dell’Italia, vediamo come sono andati gli altri.
La bocciatura inflitta all’Italia non è stato l’unico verdetto emesso nella giornata di ieri dalla Commissione Europea. In contemporanea con lo stop alla manovra del governo gialloverde, sono arrivati infatti i giudizi anche per altri Paesi membri.
In generale tralasciando l’Italia che ormai ha indosso i panni della pecora nera, la maggior parte dei giudizi sono stati positivi, Grecia compresa. Tra quelli che invece sono stati “rimandati a settembre” come si usava una volta, figurano però alcuni big dell’Unione Europea come Francia, Spagna e Belgio.
I promossi dalla Commissione Europea
Un po’ come avviene nelle scuole a fine anno, la Commissione Europea dopo aver esaminato le manovre finanziarie 2019 presentate dai Paesi dell’Unione ha espresso i suoi giudizi.
Anche se tutto il Continente sta vivendo un periodo di rallentamento economico, il quadro generale può essere considerato più che soddisfacente. Sono dieci infatti i Paesi che sono stati promossi a pieni voti dalla Commissione.
- Germania
- Olanda
- Lussemburgo
- Austria
- Finlandia
- Irlanda
- Lituania
- Malta
- Cipro
- Grecia
Anche la Grecia quindi dopo i duri anni “lacrime e sangue” sotto il controllo della Troika torna a essere tra i virtuosi, anche se la Commissione si è riservata di aver bisogno ancora di qualche tempo per valutare gli effetti a medio termine della manovra di Atene.
Sempre in merito ai possibili effetti a medio termine, ci potrebbero essere degli scostamenti per Lettonia, Slovacchia ed Estonia, con il giudizio per i tre Paesi in questione che comunque rimane positivo.
Raccomandazioni poi anche per Ungheria e Romania, visto che le loro misure messe in campo per non sforare i termini di deficit stabiliti sono state valutate come poco sufficienti.
I bocciati
Tra i pareri negativi spicca naturalmente la bocciatura totale alla manovra dell’Italia, la prima nella storia dell’Unione Europea: per il nostro Paese adesso appare inevitabile l’apertura di una procedura di infrazione.
Anche le manovre finanziarie di altri Paesi però hanno evidenziato secondo la Commissione dei rischi di una possibile non conformità ai paletti del Patto di Stabilità. A differenza dell’Italia però questo rischio non viene definito “particolarmente serio”.
- Francia
- Spagna
- Portogallo
- Slovenia
- Belgio
Nel mirino della Commissione Europea per questi Paesi ci sono le misure ritenute insufficienti per ridurre il debito pubblico, anche se c’è da dire che per la prima volta quest’anno nessun Paese membro ha presentato un documento dove si prevedeva un deficit superiore al 3%.
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