Parabola sul balcone, serve consenso del condominio?

Ilena D’Errico

29 Gennaio 2023 - 18:41

Per installare la parabola sul balcone di casa, in alcuni casi serve il consenso del condominio. Ecco quali e quando, invece, si può procedere anche senza autorizzazione dell’assemblea.

Parabola sul balcone, serve consenso del condominio?

Il condominio è per natura stessa sottoposto ad alcune regole, in particolare vi sono azioni che richiedono il consenso dell’assemblea. Per questa ragione ci si chiede se il consenso serva anche per l’installazione della parabola sul balcone. Il dubbio nasce dal fatto che la nostra Costituzione prevede il cosiddetto diritto d’antenna, sommariamente il diritto di ogni cittadino a essere informato. Bisogna quindi comprendere se un eventuale diritto di veto dell’assemblea sulla parabola può andare in contrasto con questo principio.

Installare la parabola senza autorizzazione: quando e come si può fare

In linea generale, come diretta conseguenza del diritto d’antenna, per installare una parabola sul balcone non serve il consenso del condominio. Questo vale non solo per il balcone, ma per qualsiasi altro punto dell’edificio necessario a servire una proprietà privata. Ovviamente, ne consegue che le spese relative all’installazione e il risarcimento di eventuali danni a carico dello stabile sono a carico del condominio interessato.

Questo è possibile perché le parti comuni sono tali perché appartengono a tutti i condomini, anche se in misura della quota di proprietà. Quindi ognuno dei proprietari può servirsene per l’installazione di una parabola o di qualsiasi impianto di radiotelevisione non centralizzato, purché siano rispettati:

  • Minor pregiudizio possibile per le parti comuni.
  • Minor pregiudizio possibile per le singole unità immobiliari.
  • Rispetto del decoro architettonico dell’edificio.

Di conseguenza, se la parabola ha una ripercussione nulla o comunque minima sulle parti condominiali, il condominio interessato può svolgerla senza la preventiva autorizzazione dell’assemblea. Allo stesso tempo, per correttezza (e per evitare problemi in futuro) si dovrebbe informare l’amministratore, il quale è tenuto a verificare l’impatto sulle cose comuni.

Esiste, invece, l’obbligo di informare l’amministratore di condominio se l’installazione della parabola comporta delle modifiche sulle parti comuni dell’edificio. In questo caso, il condominio interessato deve aver cura di fornire tutti i dettagli dei lavori tecnici. In ogni caso, l’inizio dell’opera deve essere sottoposto alla decisione assembleare. L’assemblea, infatti, può

  • Prescrivere delle modalità alternative e meno pregiudizievoli per la stabilità, la sicurezza o il decoro architettonico.
  • Predisporre i casi in cui il condomino che installa la parabola è tenuto al risarcimento dei danni.

La decisione dell’assemblea in merito deve essere approvata con una delibera a maggioranza degli intervenuti, i quali devono rappresentare almeno 2/3 della proprietà dell’edificio. In ogni caso, stando alle decisioni della Corte di cassazione, l’assemblea condominiale non può vietare l’esecuzione di opere, inclusa l’installazione della parabola, se non sussistono casi di pregiudizio per le parti comuni, private altrui e per il decoro.

Quando serve il consenso del condominio per installare la parabola

Quando l’installazione della parabola prevede l’accesso nella proprietà altrui, ad esempio per far passare un cavo, non si è automaticamente autorizzati. Non ci sono casi giurisprudenziali rilevanti a riguardo, perché si tratta di una circostanza piuttosto remota, ma è evidente che la proprietà privata non può essere violata per il semplice diritto a installare una parabola.

Per la tutela degli interessi comuni, tuttavia, la legge stabilisce che se un condomino esegue dei lavori ha quindi il diritto di accedere alle unità immobiliari altrui, se necessario. Questo, però, non significa che si possa automaticamente entrare in casa del vicino, ma si deve comunque attendere l’autorizzazione dell’interessato. Quest’ultimo è infatti obbligato a concederla, ed è in questo senso che si esprime l’obbligo di legge. L’autorizzazione serve anche a ridurre al minimo il disagio dell’altro condominio, permettendogli di scegliere liberamente il giorno e l’orario più adatti. Anche in questo caso, la normativa condominiale si dirama entro i limiti della normale tollerabilità e individua il compromesso più efficace fra i diversi interessi dei condomini, che spesso possono risultare contrastanti.

Iscriviti a Money.it