Taglio delle tasse in scadenza il 16 settembre 2020, per le partite IVA si va verso una rateazione lunga fino al 2021. Le novità nel decreto legge di agosto, che punta ad ridefinire il calendario della ripresa dei versamenti IVA, Irpef e contributi INPS.
Taglio delle tasse in scadenza il 16 settembre 2020: per le partite IVA si profila una rateizzazione lunga, fino al 2021.
Sono le anticipazioni fornite dal Ministro Gualtieri a far emergere le prime novità fiscali che saranno contenute nel decreto di agosto, per il quale si punta ad uno scostamento di bilancio pari a 25 miliardi nel 2020.
Per le partite IVA l’obiettivo del Governo è evitare che la mole di scadenze fiscali previste da settembre e fino alla fine dell’anno rappresentino un reale ostacolo alla fase di ripresa.
Il primo aspetto sul quale si intende intervenire è quindi relativo alla ripresa dei versamenti sospesi di marzo, aprile e maggio 2020. Se ad oggi si prevede la possibilità di pagare a rate, da settembre e entro la fine dell’anno, tra le ipotesi in campo c’è quella di suddivide l’onere dovuto tra l’anno in corso ed il 2021.
Una possibilità anticipata dal Ministro dell’Economia, nel corso del question time alla Camera del 22 luglio 2020. Un’occasione di confronto sulla mancata proroga delle imposte sui redditi e sulla protesta dei commercialisti.
Un’ulteriore possibilità in campo riguarda la sospensione di sanzioni ed interessi per chi non ha onorato la scadenza del 20 luglio 2020. Anche in tal caso si attendono novità nel decreto di agosto.
Partite IVA, verso il taglio delle tasse in scadenza a settembre 2020: novità nel DL agosto
A chi protesta contro la mancata proroga delle imposte sui redditi in scadenza il 20 luglio 2020, il Ministro Gualtieri risponde evidenziando la necessità di guardare ai prossimi appuntamenti, senza dimenticare quanto già fatto dal Governo per le imprese.
Dall’eliminazione della rata dell’Irap di giugno, ai crediti d’imposta, fino all’azzeramento di plastic e sugar tax: una serie di misure che valgono complessivamente 7 miliardi e mezzo di tasse in meno nel 2020 e, considerando anche l’addio agli aumenti IVA, 21,2 miliardi nel 2021.
Dalle agevolazioni fiscali fino ai ai sussidi economici, il Ministro Gualtieri difende il lavoro del Governo, sotto attacco da parte di partite IVA e commercialisti per via della mancata proroga delle imposte sui redditi 2020.
Gualtieri difende la scelta presa dal Governo, definendola una scelta giusta, anche se “non tutte le scelte giuste sono necessariamente scelte popolari.”
Ormai a scadenza passata, l’obiettivo è ora concentrarsi sul futuro: con il prossimo scostamento di bilancio il Governo intende rimodulare ulteriormente le scadenze fiscali di settembre, tra contributi INPS, IVA ed Irpes.
Il 16 settembre 2020 è la data di scadenza di imposte e contributi sospesi nel periodo di emergenza, e ciascun titolare di partita IVA potrà scegliere se pagare in un’unica soluzione o a rate.
Proroga imposte al 30 settembre 2020, ipotesi cancellazione sanzioni ed interessi
Bisognerà attendere per capire quali novità arriveranno sul fronte delle infuocate scadenze fiscali previste da settembre in poi. Novità arriveranno solo dopo l’autorizzazione del Parlamento allo scostamento di bilancio e l’approvazione del decreto economico di agosto.
Sarà questa l’occasione per chiarire anche se vi saranno o meno “aiuti” per le partite IVA che non hanno onorato la scadenza del 20 luglio 2020 per il versamento delle imposte sui redditi.
Durante il question time del 22 luglio, Gualtieri ha affermato che:
“siamo consapevoli naturalmente che gli studi professionali, i commercialisti stanno lavorando molto, anche per effetto delle misure prese dal Governo, ma non penso che da questo punto di vista un rinvio di poche settimane muterebbe molto la situazione, perché a settembre ci saranno altri adempimenti, che peraltro il Governo intende, come ha appena annunciato, alleggerire. Quindi, non posso che confermare quanto già detto.”
La proroga non c’è stata ed ormai, a scadenza passata, non ci sarà. Il Governo sta in ogni caso valutare di cancellare le sanzioni per chi pagherà in ritardo: questo è quello che afferma Gualtieri.
Sul punto, si ricorda che un ordine del giorno approvato alla Camera ha impegnato il Governo proprio ad eliminare sanzioni ed interessi per chi pagherà saldi ed acconti Irpef ed Ires entro il 30 settembre 2020.
Un punto che rientra tra l’altro tra le richieste dei commercialisti, che hanno annunciato azioni di protesta ad oltranza nel caso di mancato responso da parte del MEF.
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