È in arrivo la pec europea, il nuovo standard della posta elettronica certificata. Ecco cos’è, come funziona e quando attivarla.
La posta elettronica certificata (pec) sta per cambiare. Il processo di adeguamento agli standard europei è iniziato lo scorso anno, ma solo settembre è stata approvata in via definitiva la “pec europea”. A partire dai primi mesi del 2024 potrebbe diventare obbligatoria l’attivazione di una pec di tipo europeo al posto di quella tradizionale.
Ma che cos’è una pec europea e a cosa serve? Per i nuovi utenti che attiveranno una posta elettronica certificata la domanda potrebbe non interessare, visto che saranno obbligati a fare richiesta di una pec europea in assenza della tradizionale che entrerà in disuso. Per chi invece è già un utente di pec tradizionale è bene sapere quando convertire la posta elettronica certificata in chiave europea, come farlo e cosa si rischia a non farlo.
Pec europea:
Che cos’è la pec europea e qual è la differenza con la pec normale?
Con “pec” si intende un’e-mail certificata che ha lo stesso valore di una raccomandata A/R. Si tratta quindi di un’e-mail di cui si ha la prova dell’invio e della consegna al destinatario. La pec è utile soprattutto in ambito lavorativo e serve per esempio per partecipare ai concorsi pubblici.
La pec europea non è altro che una pec certificata che permetterà di inviare messaggi con valore legale in tutta Europa. L’Europa ha spinto verso la standardizzazione della pec (prendendo a modello quella italiana) e di altre firme e registri digitali in modo tale da poter comunicare in maniera certificata attraverso i Paesi europei.
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A cosa serve la pec europea e come si usa?
La posta elettronica certificata, non solo in Italia ma anche nel quadro europeo, ha lo scopo di agevolare l’invio di posta con valore legale. Lo standard europeo aggiunge ai principi della pec quello della “resistenza ai crimini informatici”.
La pec europea, a differenza della pec in uso in Italia, richiederà di soddisfare i requisiti previsti per il servizio elettronico di recapito certificato e qualificato (SERCQ) e non soltanto il recapito certificato previsto dal regolamento eIDAS e SERC. In questo modo, con l’evoluzione della pec in chiave europea, gli utenti potranno utilizzare il sistema di posta elettronica certificato per comunicazione tra cittadini, enti, imprese e pubbliche amministrazioni di tutta Europa. Queste comunicazioni manterranno non soltanto il valore legale e la sicurezza tipica del sistema della posta elettronica certificata, ma avranno anche il bollino di qualità per evitare i crimini informatici.
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Quando convertire la posta elettronica certificata in pec europea e come?
Il processo di adeguamento agli standard europei è iniziato a settembre 2022 e il percorso per partner e utenti prenderà avvio intorno al 2024. Da quel momento si dovranno effettuare degli step per il passaggio da pec tradizionale a pec europea.
Per poter utilizzare la pec in Europa si dovranno effettuare due passaggi:
- il riconoscimento dell’utente titolare della PEC, possedendo la casella pec, relativa password, verificando il numero di telefono, il documento d’identità, il codice fiscale e un ulteriore strumento di identificazione (Spid, firma digitale, Cie, Ts-Cns, via webcam)
- l’attivazione della verifica in due passaggi
Per accedere all’interno della pec europea bisognerà quindi inserire il nome della pec e la relativa password e inoltre autorizzare l’accesso attraverso la notifica push di un’applicazione esterna con la quale è stata attivata la verifica di sicurezza in due passaggi.
Cosa si rischia a non convertire la pec in pec europea?
Il servizio pec italiano non certifica in maniera certa l’identità del mittente e del destinatario e non soddisfa tutti i requisiti previsti invece secondo il servizio qualità di standard europeo.
Dal momento in cui entrerà in vigore la pec europea, nei primi mesi del 2024, tutti i nuovi utenti saranno obbligati ad effettuare l’attivazione di una pec europea. Chi è già un titolare di pec tradizionale, per continuare ad accedere al servizio, potrebbe essere obbligato a effettuare il passaggio a pec europea attraverso il riconoscimento e l’attivazione della verifica in due passaggi. Non ci sono sanzioni per chi non converte la propria pec in pec europea, ma il rischio più grande è quello di non riuscire più ad accedere alla propria casella di posta elettronica certificata.
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