Nonostante sia in vigore da oltre 3 anni la finestra di attesa della pensione anticipata ordinaria desta ancora qualche dubbio.
Con il decreto 4/2019 è stata inserita, sulla pensione anticipata ordinaria, una finestra di 3 mesi sulla decorrenza della pensione dal raggiungimento del requisito contributivo. Ma come si conteggia la finestra in questione? Questo è un dubbio che resta ancora a molti lavoratori e a cui tenteremo di dare una chiarificazione rispondendo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
Buongiorno, vorrei chiarimenti su pensione, ho 60 anni e l’anno prossimo 2023, 28 ottobre maturo 41 anni e 10 mesi, come funziona la finestra, io devo lavorare fino al 28 gennaio 2024 (pensione decorre 1 Feb 2024) oppure avendo ferie in esubero posso sfruttare ferie e smettere prima? Grazie per Vs cortese risposta, Cinzia
Ps:nn cambia niente per me vero? Neanche con nuova manovra..
Pensioni, cambia la manovra: nel 2023 nessuna novità e proroga senza modifiche, ecco per chi
Pensione anticipata e finestra di 3 mesi
Lei cristallizza il suo diritto alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi nel 2023, e, quindi, anche se dovesse intervenire una qualsiasi legge che cambi i requisiti di accesso alla pensione anticipata nel 2024, resterebbe fermo il suo diritto ad accedere con il diritto cristallizzato. Anche se la finestra di attesa di 3 mesi fa slittare il suo pensionamento nel 2024.
In ogni caso, infatti, lei presenterà la domanda di pensione entro la fine del 2023 e qualsiasi intervento normativo dovesse intervenire per l’anno successivo non potrebbe mutare il suo diritto maturato.
Per quel che riguarda, invece, la finestra di 3 mesi, lei può decidere di lavorarla o meno. E può decidere anche di smaltirla, eventualmente, con ferie residue non godute. Ma deve farsi bene i conti nel dare il preavviso al suo datore di lavoro perché durante il periodo di preavviso il lavoro deve essere effettivamente svolto. Oppure, può accordarsi con il suo datore di lavoro che può essere d’accordo a farle smaltire le ferie prima delle dimissioni. Poiché in caso contrario dovrebbe monetizzarle con l’ultima busta paga.
Le soluzioni son due, quindi. O parla con il suo datore di lavoro e trova un accordo. O presenta un preavviso con un margine di tempo superiore che le permetta di svolgere l’effettivo lavoro dovuto e poi fruire del periodo di ferie residuo prima della pensione (o il contrario, prima le ferie e poi il periodo di lavoro). In ogni caso, come le dicevo sopra, deve farsi bene i conti e capire anche quanto preavviso obbligatorio è dovuto al suo principale in caso di dimissioni. Tenendo conto che tale periodo deve essere lavorato, tranne diversi accordi tra datore e dipendente.
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