Pensione con quota 41, reddito di cittadinanza e salario minimo: prime dichiarazioni ufficiali della ministra Calderone

Ilena D’Errico

04/11/2022

Le dichiarazioni ufficiali della ministra del Lavoro Calderone in merito alla pensione con quota 41, al reddito di cittadinanza e al salario minimo.

Pensione con quota 41, reddito di cittadinanza e salario minimo: prime dichiarazioni ufficiali della ministra Calderone

La nuova ministra del lavoro del governo Meloni, Marina Calderone, ha rilasciato le prime dichiarazioni ufficiali, chiarendo le sue intenzioni in merito ai temi più caldi per gli italiani in questo momento, fra cui la pensione con quota 41, il reddito di cittadinanza e la questione del salario minimo. Temi che, assicura Calderone, saranno gestiti in maniera puntuale e giusta, senza tralasciare la tutela di nessuna categoria.

In seguito all’incontro con i sindacati e i rappresentanti delle imprese, la ministra ha partecipato alla sua prima conferenza stampa, nella quale ha spiegato la necessità di una profonda e attenta programmazione, per adeguare l’ordinamento vigente alla risoluzione delle problematiche più attuali, come l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e l’occupazione femminile. Il proposito della ministra è di porsi in maniera pragmatica e costante, al fine di lavorare su tutti i fronti, in particolar modo poi sul potenziamento delle politiche attive di lavoro.

Il discorso di Marina Calderone esprime con chiarezza la volontà di non sottrarsi agli impegni previsti e di affrontare ognuna delle tematiche con il dovuto rispetto. Affinché questo sia possibile, tuttavia, è necessario, secondo la ministra, aprire un dialogo solido con tutte le parti sociali prese in causa.

Pensioni con quota 41: le intenzioni della ministra del Lavoro

Marina Calderone considera fortemente la necessità di una riforma pensionistica per l’anno 2023, di cui quota 41 andrà a rappresentare il punto di riferimento indiscusso. Oltre a questo, tuttavia, viene espressa anche l’intenzione di effettuare una riforma più completa, che andrà oltre alle singole misure rientranti nella Legge di bilancio. Ha inoltre confermato la proroga dell’Ape sociale e il rinnovo di Opzione donna.

La ministra si è espressa anche in merito alla legge Fornero, considerata colpevole di non aver valutato le varie situazioni oggettive, nonostante l’apporto di otto salvaguardie. L’uscita pensionistica, secondo la neoministra, è un traguardo irremovibile, necessario a evitare lo scalone previdenziale compromettente previsto per il 2023. Quest’ultimo, infatti, avrebbe un effetto a catena con conseguenze dannose sulla già provata dinamicità del mercato del lavoro italiano.

Cosa farà la ministra del Lavoro riguardo al Reddito di cittadinanza

La ministra ha chiarito che ha intenzione di non lasciare indietro nessuna categoria sociale, posto che l’obbiettivo principale rimane quello di riqualificare i lavoratori e consentire loro l’accesso a una collocazione corretta. In quest’ottica, tutte le eventuali modifiche al regime attuale del Reddito di cittadinanza saranno quindi volte al miglioramento del processo che dovrebbe portare all’ingresso nel mondo del lavoro.

Marina Calderone ha poi confermato ai navigator con contratto scaduto il 31 ottobre, che non è possibile effettuare una proroga e tanto meno una ricontrattualizzazione. I rimanenti 946 assistenti tecnici per le pratiche di Reddito di cittadinanza non potranno quindi ottenere il rinnovo del contratto, in quanto per attuarlo sarebbe necessaria l’approvazione di una norma apposita che non è al vaglio del ministero.

Il salario minimo Ue

Come nuova ministra del Lavoro, Marina Calderone ha espresso l’importanza di adeguare il salario minimo dei lavoratori italiani ai criteri previsti dalle direttive comunitarie, adeguamento che avverrà entro due anni.

Marina Calderone: potenziare le politiche attive

Uno degli obbiettivi principali della ministra Calderone è il potenziamento delle politiche attive, indispensabili per favorire l’inserimento nel lavoro delle categorie meno privilegiate allo stato attuale delle cose: i giovani e le donne.

Per quanto concerne in particolare i giovani, l’intenzione della ministra è di colmare le lacune occupazionali mettendo in atto interventi appositi, volti a semplificare e velocizzare il passaggio fra il termine della scuola e l’inizio dell’attività lavorativa.

Le aziende faticano a trovare dipendenti

Le politiche attive si rendono peraltro lo strumento essenziale per risolvere le difficoltà lamentate dalle aziende riguardo alla ricerca di personale. Su questo punto la ministra intende attuare due piani di attività paralleli: l’incrocio tra domanda e offerta e la qualifica professionale.

Posto che nell’opinione di Calderone, considerata la delicatezza della situazione economica e occupazionale odierna, è assurda la mancanza di un incrocio funzionale tra domanda e offerta di lavoro, l’idea è di mettere a sistema i dati in maniera più efficiente e rapida.

In secondo luogo, bisogna anche tenere conto del fatto che molto spesso la mancanza di personale deriva dalla carenza di figure professionali idonee, motivo per cui si rende indispensabile investire sulla formazione e sulla riqualificazione dei lavoratori, con accento in entrambi i casi, sull’alta tecnologia.

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