Pensioni 2025, guida completa con nuovi importi e regole di accesso

Simone Micocci

30 Dicembre 2024 - 09:30

Pensioni, regole aggiornate dall’1 gennaio 2025. Ecco tutto quello che serve sapere su regole di accesso, calcolo dell’importo e aumenti in arrivo.

Pensioni 2025, guida completa con nuovi importi e regole di accesso

Dalla prossima settimana entrano in vigore alcuni cambiamenti disposti dalla legge di Bilancio 2025 per quanto riguarda i criteri di accesso alla pensione, ma non solo: per effetto della rivalutazione, cambiano anche gli importi percepiti come pure le regole per il calcolo dell’assegno.

È importante, pertanto, fare un riepilogo su come cambiano le pensioni nel 2025 attraverso una guida completa che tenga conto tanto degli importi quanto delle opzioni che già nel prossimo anno consentiranno di smettere di lavorare a coloro che raggiungono determinati requisiti, dall’età anagrafica a un certo numero di contributi.

Partiamo proprio da quest’ultimo punto, facendo chiarezza su quali sono le regole aggiornate per andare in pensione a decorrere dall’1 gennaio 2025 nonché quali sono le agevolazioni che, in deroga a quanto disposto dalla legge Fornero del 2011, consentiranno di smettere di lavorare in anticipo.

Come andare in pensione nel 2025

La legge di Bilancio modifica alcune regole per il pensionamento per quanto comunque l’impianto generale non viene stravolto. Anche nel 2025 sarà infatti la legge Fornero a regolamentare l’accesso alla pensione per gran parte dei lavoratori, tanto per la pensione di vecchiaia quanto per quella anticipata, con annesse opzioni contributive riservate a coloro che hanno contributi esclusivamente versati dopo il 1 gennaio 1996.

Nel dettaglio:

  • pensione di vecchiaia, 67 anni di età e 20 anni di contributi. Per i contributivi puri è inoltre richiesto che l’assegno maturato risulti pari o superiore al valore dell’Assegno sociale, il cui importo per effetto della rivalutazione sale a 538,68 euro. Ci sono poi delle eccezioni: ad esempio per chi ha svolto lavori gravosi l’età per la pensione di vecchiaia viene anticipata a 66 anni e 7 mesi di età, ma sono richiesti 30 anni di contributi. Nel caso di chi invece rientra in una delle tre deroghe Amato, l’accesso alla pensione di vecchiaia avviene sempre a 67 anni ma sono sufficienti 15 anni di contributi;
  • pensione anticipata, indipendentemente dall’età anagrafica servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Nel caso dei lavoratori precoci (12 mesi di contributi maturati prima del compimento dei 19 anni), disoccupati, invalidi, caregiver o lavoratori usuranti, e con almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre 1995, sono sufficienti 41 anni di contribuzione (si tratta della cosiddetta Quota 41);
  • pensione anticipata contributiva, sulla quale sono in arrivo delle modifiche apportate dalla legge di Bilancio. Nel dettaglio, si può smettere di lavorare con 64 anni di età e 25 anni di contributi (non più 20 come nel 2024), a fronte di una pensione che deve raggiungere una valore pari ad almeno 3 volte l’Assegno sociale, quindi 21.008,52 euro complessivi. Per le donne con figli questa soglia viene ridotta, in quanto scende a 2,8 volte con un figlio (19.607,95 euro) e a 2,6 volte con almeno due (18.207,38 euro). C’è però una novità, per quanto almeno nel 2025 interesserà un numero limitato di persone. Per valutare se questa soglia è stata raggiunta o meno verrà considerata anche l’eventuale rendita erogata da un fondo pensione e non solo la pensione liquidata dall’Inps.

Per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia e anticipata, c’è una seconda novità di cui parlare. La legge di Bilancio 2025 ha infatti esteso a 16 mesi lo sconto massimo riconosciuto alle donne con figli, pari a 4 mesi ciascuno. Chi ha almeno 4 figli, quindi, nel 2025 potrà andare in pensione con 4 mesi di anticipo rispetto al 2025.

Restano poi quelle misure di flessibilità utili a concedere ad alcune categorie di lavoratori una strada di accesso alternativa alla pensione, merito della manovra che le ha prorogate anche per il prossimo anno. Ci riferiamo a:

  • Quota 103 a 62 anni di età e con 41 anni di contributi, con l’intero importo della pensione che viene calcolato con le regole del contributivo;
  • Opzione Donna a 61 anni di età (60 anni per le donne con un figlio, 59 anni con due) e 35 anni di contribuzione, oltre ad appartenere a uno tra i profili che necessitano di una maggior tutela quale invalide, caregiver e licenziate (o in corso di) da grandi aziende. Requisiti questi che devono risultare soddisfatti entro il 31 dicembre 2024;
  • Ape Sociale, a 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contribuzione riservata a disoccupati, invalidi, caregiver e gravosi (i quali devono avere almeno 36 anni di contributi).

Pensioni, i nuovi importi pagati a gennaio

Un altro aspetto sul quale focalizzarci riguarda il nuovo importo delle pensioni che da gennaio 2025 godono di una rivalutazione dello 0,8% che verrà applicata secondo le seguenti percentuali:

Trattamento minimo Importo Percentuale di rivalutazione Tasso effettivo di rivalutazione
Fino a 4 volte 2.394,44* euro 100% 0,8%
Tra le 4 e le 5 volte Tra 2.394,44 euro e 2.993,05* euro 90% 0,72%
Sopra le 5 volte Sopra i 2.993,05 euro 75% 0,6%

* Per le pensioni d’importo superiore alla soglia limite ma comunque inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante per la fascia precedente, l’aumento di rivalutazione è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

A tal proposito, ecco una tabella che dà un’idea rispetto a quelli che sono gli aumenti e i nuovi importi a decorrere dal mese prossimo.

Importo lordo 2024 Importo lordo 2025 Aumento lordo da gennaio 2025
800 806,40 6,40
1.000 1.008,00 8,00
1.200 1.209,60 9,60
1.400 1.411,20 11,20
1.600 1.612,80 12,80
1.800 1.814,40 14,40
2.000 2.016,00 16,00
2.200 2.217,60 17,60
2.400 2.419,20 19,20
2.600 2.620,64 20,64
2.800 2.822,08 22,08
3.000 3.023,51 23,51
3.200 3.224,71 24,71
3.400 3.425,91 25,91
3.600 3.627,11 27,11
3.800 3.828,31 28,31
4.000 4.029,51 29,51
4.200 4.230,71 30,71
4.400 4.431,91 31,91
4.600 4.633,11 33,11
4.800 4.834,31 34,31
5.000 5.035,51 35,51
5.200 5.236,71 36,71
5.400 5.437,91 37,91
5.600 5.639,11 39,11
5.800 5.840,31 40,31
6.000 6.041,51 41,51

Aumenta anche la pensione minima che passa a 598,61 euro, mentre in legge di Bilancio 2025 l’incremento straordinario viene confermato ma al 2,2% anziché al 2,7% come era fino a oggi. Il che significa che nella migliore delle ipotesi l’importo sale fino a 616,67 euro, circa 2 euro in più rispetto a quest’anno. Va comunque considerato l’incremento al milione che garantirà un aumento di ulteriori 135 euro per coloro che ne soddisfano i requisiti.

Il calcolo della pensione

Anche nel 2025 la pensione viene calcolata con retributivo - per la parte antecedente al 31 dicembre 1995 o al 31 dicembre 2011 per chi entro fine 1995 aveva maturato 18 anni di contributi - e contributivo per i periodi successivi.

Per quanto riguarda il primo sistema non ci sono grandi novità con la pensione che è sempre pari al 2%, per ogni anno di contributi, della retribuzione media pensionabile percepita negli ultimi anni di lavoro.

Diverso il discorso della parte di pensione calcolata con il contributivo, per la quale ci sono due novità da segnalare. La prima, positiva, è quella per cui i contributi maturati vengono rivalutati del 3,662% (per coloro che andranno in pensione nel 2025), garantendo così un montante contributivo più alto.

D’altra parte, però, il coefficiente di trasformazione - ossia il parametro che converte il montante contributivo in importo della pensione - viene ridotto nel biennio 2025-2026. A parità di contributi, quindi, chi va in pensione nel 2025 prende meno soldi rispetto a chi ci è andato quest’anno (come da indicazione della tabella seguente).

Età Coefficiente 2023-2024 Importo pensione 2023-2024 Coefficiente 2025 Importo pensione 2025 Differenza (2025/2026 - 2023/2024)
57 4,270% 17.080 euro 4,204% 16.816 euro -264 euro
58 4,378% 17.512 euro 4,308% 17.232 euro -280 euro
59 4,493% 17.972 euro 4,419% 17.676 euro -296 euro
60 4,615% 18.460 euro 4,536% 18.144 euro -316 euro
61 4,744% 18.976 euro 4,661% 18.644 euro -332 euro
62 4,882% 19.528 euro 4,795% 19.180 euro -348 euro
63 5,028% 20.112 euro 4,936% 19.744 euro -368 euro
64 5,184% 20.736 euro 5,088% 20.352 euro -384 euro
65 5,352% 21.408 euro 5,250% 21.000 euro -408 euro
66 5,531% 22.124 euro 5,423% 21.692 euro -432 euro
67 5,723% 22.892 euro 5,608% 22.432 euro -460 euro
68 5,931% 23.724 euro 5,808% 23.232 euro -492 euro
69 6,154% 24.616 euro 6,024% 24.096 euro -520 euro
70 6,395% 25.580 euro 6,258% 25.032 euro -548 euro
71 6,655% 26.620 euro 6,510% 26.040 euro -580 euro

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