Pensioni: di cosa si parlerà nell’incontro del 27 luglio e perché è importante

Simone Micocci

26 Luglio 2021 - 10:21

Riforma delle pensioni: martedì 27 luglio avrà luogo il primo incontro tra sindacati e Ministro del Lavoro. Ecco di cosa si parlerà.

Pensioni: di cosa si parlerà nell’incontro del 27 luglio e perché è importante

La giornata di domani è molto importante per il tema riguardante il futuro delle pensioni.

Dopo mesi in cui i sindacati hanno fatto pressione sul Governo per avviare una discussione sul dopo Quota 100, il Ministro del Lavoro - Andrea Orlando - ha deciso di fissare un primo incontro con le parti sociali per martedì 27 luglio, provando a capire se è possibile trovare un punto d’incontro tra quelle che sono le richieste delle parti sociali e la volontà dell’Esecutivo.

Non sarà facile: a tal proposito, l’incontro di domani sarà importante proprio perché dovrebbe sciogliere alcuni dubbi, in particolare su quelle che sono le risorse a disposizione per un’eventuale riforma delle pensioni.

All’inizio del suo insediamento al Ministero del Lavoro, Orlando aveva spento gli entusiasmi di chi sperava in una rapida riforma delle pensioni con la quale individuare una soluzione alternativa a Quota 100, dichiarando che questo tema “non rappresentava una priorità per il Governo”. Adesso sembra invece che i tempi siano finalmente maturi, almeno per avviare una discussione.

Ma la domanda più importante alla quale bisognerà rispondere è: quante risorse ci saranno a disposizione per la riforma delle pensioni?

Pensioni: perché l’incontro di domani è importante

Già l’ex Ministro del Lavoro per il Governo Conte secondo, Nunzia Catalfo, aveva avviato una trattativa con i sindacati per discutere della futura riforma delle pensioni. Tuttavia, proprio alla vigilia dell’incontro che sarebbe servito per far luce sulle risorse a disposizione ecco scoppiare la pandemia che ha fatto “saltare” il tavolo rimandando la trattativa “a data da definirsi”.

Poi la caduta del Governo Conte, con Mario Draghi che per il Ministero del Lavoro ha scelto il dem Andrea Orlando, il quale sul fronte pensioni non si è mai espresso in maniera esplicita. Non sappiamo, dunque, qual è la volontà politica a riguardo e l’incontro di domani sarà molto importante proprio per questo.

Immaginiamo, anche se si tratterà di un primo incontro interlocutorio dove perlopiù Andrea Orlando ascolterà le proposte dei sindacati (delle quali vi abbiamo già parlato), il Ministro darà comunque un’indicazione della propria posizione (e di tutto il Governo) riguardo alla riforma delle pensioni che dovrebbe essere finanziata dalla prossima Legge di Bilancio.

Solo dopo aver sciolto il nodo risorse, infatti, potremo capire quali delle proposte avanzate in queste settimane (le ultime da parte dell’Inps) hanno più possibilità di essere introdotte dal 1° gennaio 2022.

Pensioni: di cosa si discuterà nell’incontro di domani

Sono diversi i temi di discussione. Intanto bisogna decidere il futuro di quattro misure in scadenza il 31 dicembre 2021, quali:

Mentre per quest’ultima non sembrano esserci possibilità di conferma, per le altre tre invece il Governo dovrebbe autorizzare una proroga, se non altro perché queste non richiederanno chissà quale sforzo economico.

Bisognerà poi discutere del dopo Quota 100, pensando a una misura di flessibilità che possa evitare che si venga a creare uno scalone di cinque anni per l’accesso alla pensione. Sarà questo uno dei punti più spinosi, visto che le richieste dei sindacati appaiono piuttosto onerose.

Ma ci sono altri temi di cui si dovrà discutere, come ad esempio della possibilità che ci possano essere ulteriori tutele per alcune categorie di lavoratori, come usuranti e gravosi. E ancora, tema particolarmente caro al Ministro Orlando è quello della pensione di garanzia per i giovani: si dovrà pensare, infatti, a una serie di misure per tutelare i contributivi puri che rischiano non solo di andare in pensione più tardi, ma anche di farlo con un assegno inferiore a quelle che sono le loro aspettative.

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