Pensioni, guida al cedolino di marzo 2024: dalle trattenute Irpef alle addizionali comunali e regionali. C’è una buona notizia: l’Inps ha applicato la nuova Irpef. Ma tornano le addizionali comunali.
In queste ore sul sito Inps (nell’apposita area personale) è stato pubblicato il cedolino di pensione riferito al rateo di marzo.
Un cedolino che in molti casi avrà un importo più alto di quello del mese scorso, vista l’applicazione delle nuove aliquote Irpef come annunciato dall’Inps con il messaggio n. 755 del 20 febbraio. Una buona notizia, anche perché ai pensionati interessati contestualmente vengono pagati gli arretrati riferiti alle mensilità di gennaio e febbraio.
È pur vero che per una buona notizia ce n’è anche una cattiva: il ritorno delle addizionali comunali in acconto per il 2024. Una voce che abbassa, seppur di pochi euro, l’importo netto della pensione, aggiungendosi alle altre imposte solitamente dovute.
Vediamo dunque cosa aspettarsi con il cedolino della pensione in pagamento a marzo (esattamente il primo giorno del mese) e quali sono le imposte che abbassano l’importo netto rispetto al lordo.
Addizionali nel cedolino di pensione di marzo 2024
Come anticipato, per quanto riguarda le sole prestazioni fiscalmente imponibili, sul rateo di marzo vengono prelevate non solo le ritenute Irpef a titolo di acconto ma anche le addizionali regionali e comunali relative al 2023.
Queste ultime due, con le quali viene effettuato il saldo di quanto dovuto di addizionali per l’ultimo periodo di imposta, vengono trattenute nell’anno successivo a quello a cui riferiscono, in 11 rate da gennaio a novembre.
A partire da marzo alle addizionali comunali e regionali a saldo per il 2023 si aggiungono quelle comunali a titolo di acconto per il 2024 che equivalgono a una trattenuta pari al 30% di quanto previsto dal comune di residenza.
Ad esempio, per chi risiede a Roma dove l’aliquota applicata è pari allo 0,90% della pensione - eccetto per gli assegni che non superano la soglia dei 12 mila euro per i quali è prevista l’esenzione - dal cedolino di marzo verrà trattenuto lo 0,27%. Su una pensione di 2.000 euro lordi, quindi, ne vengono sottratti circa 5,40 euro.
I più penalizzati sono i pensionati di Palermo e Napoli, per i quali c’è da fare i conti con un lieve aumento dell’addizionale comunale che in entrambi i casi viene portata all’1,0% per il 2024. Ci sarà quindi una trattenuta dello 0,30% dal cedolino: 3 euro in meno per chi ne prende 1.000, 6 euro con 2.000 euro di pensione.
Irpef nel cedolino per la pensione di marzo 2024
L’entrata in scena delle addizionali comunali in acconto per il 2024, che si protrarrà fino a novembre, comporta una riduzione di pochi euro sul cedolino. Ma va considerato che si aggiunge a tutte le altre trattenute effettuate, come quella riferita alle ritenute Irpef in acconto per il 2024 (con il saldo che viene effettuato in sede di conguaglio di fine anno).
La buona notizia è che nel cedolino del mese di marzo (e non da aprile come invece era stato annunciato dall’Inps nelle scorse settimane) viene aggiornata l’aliquota Irpef per la parte di importo compreso tra 15 mila e 28 mila euro, che a gennaio e febbraio era ancora del 25%.
Nel dettaglio, dal prossimo cedolino per questo scaglione di reddito sarà applicata l’aliquota del 23%, come previsto dalla legge di Bilancio 2024.
Da un tale ricalcolo ne risulterà un risparmio sulla pensione pari al 2% della parte compresa tra 15 mila e 28 mila euro. Il massimo vantaggio possibile, quindi, è di 260 euro annui, 20 euro al mese (con una pensione di importo superiore a 28 mila euro l’anno ma fino a 50 mila). A tal proposito, ecco una tabella che sintetizza gli importi spettanti grazie alla nuova Irpef.
Importo pensione | Risparmio mensile Irpef tra il 2023 e il 2024 | Risparmio annuo Irpef tra il 2023 e il 2024 |
---|---|---|
Sotto i 1.153 euro | --- | --- |
1.200 euro | 1 euro | 12 euro |
1.400 euro | 5,33 euro | 64 euro |
1.600 euro | 9,66 euro | 116 euro |
1.800 euro | 14 euro | 168 euro |
2.000 euro | 18,33 euro | 220 euro |
2.153 euro e superiori | 21,66 euro | 260 euro |
Contestualmente verrà restituito anche quanto versato in più di imposta nei mesi di gennaio e febbraio (indicato con la voce “arretrato anticipo imposta A.C.”).
Restando in ambito Irpef ricordiamo poi che a marzo potrebbe proseguire la trattenuta dovuta nel caso in cui dall’ultimo conguaglio ne sia risultato un debito. Per i pensionati che percepiscono un trattamento fino a 18mila euro e con un debito Irpef superiore a 100 euro, infatti, la rateazione viene comunque estesa fino alla mensilità di novembre.
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