Si pagano più tasse sulla pensione o sullo stipendio? Ecco qual è la verità (che non farà piacere ai pensionati).
Quando vai in pensione, paghi più o meno tasse rispetto allo stipendio? È una domanda più che lecita, soprattutto considerando che tra l’ultimo stipendio e l’importo della pensione spesso c’è una notevole differenza. Una disparità che può tradursi in uno svantaggio per il neo pensionato, costretto in molti casi a rivedere il proprio piano di spesa in modo da arrivare alla fine del mese.
Generalmente, quindi, l’importo lordo della pensione è più basso rispetto a quello dello stipendio (sono rari i casi in cui si riesce a mantenere più o meno la stessa cifra), ma cosa succede invece per il netto? Sappiamo ad esempio che a vantaggio della pensione netta c’è il fatto che il pensionato smette di versare i contributi previdenziali, ma lato imposte cosa prevedono le regole fiscali per l’uno e l’altro emolumento? Scopriamolo.
Pensioni e stipendio, la differenza della base imponibile
Le imposte Irpef e addizionali dovute sullo stipendio si applicano sulla base imponibile, calcolata togliendo dall’importo lordo percepito l’ammontare dei contributi dovuti. Nel dettaglio, dalla retribuzione lorda percepita si toglie in genere il 9,19% a titolo contributivo, voce che ovviamente non viene trattenuta dalla pensione.
A tal proposito, ecco una tabella dove a seconda dell’importo lordo di stipendio o pensione indica la base imponibile sulla quale poi dovranno essere calcolate le imposte (secondo le regole di cui parleremo nel paragrafo successivo).
Pensione o stipendio lordo | Base imponibile per la pensione | Base imponibile per lo stipendio |
---|---|---|
800 | 800 | 726,48 |
1.000 | 1.000 | 908,10 |
1.200 | 1.200 | 1.089,72 |
1.400 | 1.400 | 1.271,34 |
1.600 | 1.600 | 1.452,96 |
1.800 | 1.800 | 1.634,58 |
2.000 | 2.000 | 1.816,20 |
2.200 | 2.200 | 1.997,82 |
2.400 | 2.400 | 2.179,44 |
2.600 | 2.600 | 2.361,06 |
2.800 | 2.800 | 2.542,68 |
3.000 | 3.000 | 2.724,30 |
3.200 | 3.200 | 2.905,92 |
3.400 | 3.400 | 3.087,54 |
3.600 | 3.600 | 3.269,16 |
3.800 | 3.800 | 3.450,78 |
4.000 | 4.000 | 3.632,40 |
4.200 | 4.200 | 3.814,02 |
4.400 | 4.400 | 3.995,64 |
4.600 | 4.600 | 4.177,26 |
4.800 | 4.800 | 4.358,88 |
5.000 | 5.000 | 4.540,50 |
Quindi, la base imponibile per la pensione è più alta rispetto a quello dello stipendio. Ciò significa che è vero che c’è un vantaggio - ossia quello di non perdere la quota di contributi che invece era dovuta sulla retribuzione - ma allo stesso tempo la base utilizzata per calcolare quante tasse si versano sarà più alta.
Pensioni, si pagano più o meno tasse rispetto allo stipendio?
Tanto per la pensione quanto per lo stipendio l’imposta dovuta è calcolata tenendo conto dei seguenti scaglioni Irpef:
- per i redditi fino a 28.000 euro l’aliquota è del 23%;
- per la parte di reddito superiore a 28.000 euro ma inferiore a 50.000 euro l’aliquota è del 35%;
- infine, per la parte che supera i 50.000 euro, si applica un’aliquota del 43%.
Vanno però considerate le detrazioni, con una no tax area fissata per entrambi a 8.500 euro (con una detrazione massima, quindi, di 1.955 euro che abbatte totalmente l’imposta dovuta per chi si trova entro questa soglia).
Sopra questo importo però le detrazioni cambiano. Nel caso dei redditi da lavoro dipendente infatti, si applicano le seguenti formule:
- Reddito complessivo tra 8.501 e 15.000 euro: la detrazione è sempre di 1.955 euro
- Reddito complessivo tra 15.001 e 28.000 euro: 1.910 + [1.190 × (28.000 - reddito complessivo) / (28.000 – 15.000]
- Reddito complessivo tra 28.001 e 50.000 euro: 1.910 × (50.000 – reddito complessivo) / (50.000 – 28.000)
Per quanto riguarda i pensionati, invece, le formule per calcolare la detrazione sono le seguenti:
- Reddito complessivo tra 8.501 e 28.000 euro: 700 + [1.255 × (28.000 - reddito complessivo)/19.500];
- Reddito complessivo tra 28.001 e 50.000 euro: 700 × [(50.000 - reddito complessivo)/22.000]
Inoltre, è previsto un aumento della detrazione pari a 50 euro per i redditi compresi tra 25.001 euro e 29.000 euro.
A godere delle maggiori detrazioni, quindi, sono sempre i lavoratori dipendenti che di fatto pagano meno Irpef per una doppia ragione: sia per la base imponibile più bassa che per la maggiore detrazione riconosciuta, un vantaggio che è particolarmente evidente nella fascia compresa tra 15.000 e 28.000 euro, dove le detrazioni dei dipendenti possono superare anche i 2.600 euro, mentre quelle dei pensionati raramente superano i 1.300 o 1.400 euro.
Senza dimenticare poi che sul reddito da lavoro dipendente, se inferiore a 15.000 euro, si aggiunge il trattamento integrativo di 100 euro, oltre ai vantaggi della riforma del taglio del cuneo fiscale finanziata dall’ultima legge di Bilancio con la quale, oltre all’aggiunta di un nuovo trattamento integrativo per i redditi fino a 20.000 euro, viene maggiorata la detrazione da lavoro dipendente fino a un massimo di 1.000 euro l’anno per coloro che sono nella fascia compresa tra 20.001 e 40.000 euro.
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