Pensioni, perché l’età pensionabile deve aumentare ancora (e di quanto)

Simone Micocci

1 Luglio 2024 - 10:44

L’eta per andare in pensione è destinata ad aumentare, è inutile sperare nel contrario.

Pensioni, perché l’età pensionabile deve aumentare ancora (e di quanto)

Quando si parla di pensioni si guarda con preoccupazione a ciò che potrebbe succedere in futuro. D’altronde, non è un segreto che l’età pensionabile debba aumentare ancora.

Lo prevede la legge, in particolare è stata la riforma Fornero a stabilire che ogni due anni potrebbe esserci un aumento per effetto dell’incremento delle speranze di vita, ma anche la situazione demografica del Paese: in futuro, infatti, rischiamo che il rapporto tra lavoratori e pensionati possa assottigliarsi sempre più, mettendo in serio pericolo la stabilità dei conti pubblici.

Bisogna prendere atto che l’età pensionabile deve aumentare ancora, accettando l’idea che l’accesso alla pensione possa arrivare non prima dei 70 anni. A meno che nel frattempo non siate riusciti a risparmiare talmente tanto da poter smettere di lavorare in anticipo rispetto a quanto previsto dalle regole del pensionamento.

Perché l’età pensionabile deve aumentare ancora

La legge Fornero del 2011 ha stabilito che a partire dal 2019 ogni due anni (prima il lasso di tempo era più ampio) i requisiti per l’accesso alla pensione vengono rivisti sulla base dell’andamento delle aspettative di vita dopo i 65 anni.

Se si vive di più significa che la pensione viene percepita per più anni, incrementando così il costo a carico dello Stato. A tal proposito, per non mettere a rischio i conti pubblici viene stabilito che una speranza di vita migliore debba determinare al tempo stesso un allungamento della carriera lavorativa.

Quindi, se così come immaginabile, le speranze di vita in futuro dovessero aumentare ancora, ogni biennio ci sarà un incremento di qualche mese dell’età pensionabile. Il che significa che in un futuro non lontano (tra il 2055 e il 2060) si potrebbero toccare i 70 anni di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (oggi ne sono sufficienti 67 anni).

La buona notizia è che nel 2025 l’età per l’accesso alla pensione non cambierà in quanto la recente pandemia ha bloccato la crescita delle speranze di vita. Ma nel 2027, quando non si terrà più conto dell’effetto Covid, potrebbe esserci un nuovo incremento.

Sperare in un intervento del governo in modo che possa congelare tale meccanismo sembra essere inutile. Perché ne abbiamo economicamente bisogno, come dimostrano le stime condotte dalla Ragioneria di Stato.

Dopo l’effetto “riforma Fornero”, che ricordiamo ha incrementato l’età pensionabile consentendo allo Stato di risparmiare più di 30 miliardi di euro, già dal 2019 il rapporto tra spesa pensionistica e Pil è tornato ad aumentare, tanto che nel 2022 ha raggiunto il 15,1%. Un prossimo salto in avanti dovrebbe esserci nel 2030, fino ad arrivare al 17% nel 2040.

Buone notizie nel 2044, quando - per merito dell’ormai integrale passaggio al sistema di calcolo contributivo della pensione - il rapporto tra spesa pensionistica e Pil dovrebbe tornare a scendere, arrivando al 16% nel 2050 e al 13,9% nel 2070.

Un dato che fa ben sperare ma che essendo condizionato anche dall’adeguamento automatico dei requisiti minimi di pensionamento in funzione delle speranze di vita ci fa capire la ragione per cui non sarà possibile rinunciare a un tale strumento.

Di quanto aumenterà l’età pensionabile

Come prima cosa è bene spiegare che l’incremento dell’età pensionabile si applica sul requisito anagrafico per:

Inoltre, vale anche per la pensione anticipata, ma in tal caso - mancando il requisito anagrafico- l’adeguamento vale per gli anni di contributi:

  • pensione anticipata uomini, oggi pari a 42 anni e 10 mesi;
  • pensione anticipata donne, oggi pari a 41 anni e 10 mesi;
  • pensione anticipata precoci, oggi pari a 41 anni.

Il prossimo adeguamento ci dovrebbe essere nel 2027, quando si stima una crescita di circa 2 mesi. Dopodiché ogni biennio i requisiti per il pensionamento dovrebbero iniziare a crescere alla stessa velocità: basta fare qualche rapido calcolo per capire che ogni 12 anni potrebbe esserci un incremento di 1 anno dell’età pensionabile.

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