Portogallo, addio alle agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri. Ecco quanto si pagherà di tasse a partire dal prossimo anno (e perché non conviene più trasferirsi).
Stop ai benefici fiscali per i pensionati esteri, italiani compresi, che si trasferiscono in Portogallo. Il governo portoghese, preso atto delle conseguenze negative che una tale decisione ha avuto sull’economia del Paese, in particolare sul mercato immobiliare, ha deciso di non prorogare ulteriormente il regime fiscale agevolato in favore dei pensionati stranieri.
Dal 2012 al 2021, infatti, secondo uno studio condotto dalla Fondazione portoghese Francisco Manuel Dos Santos, il costo degli alloggi in Portogallo è aumentato del 78%, mentre nello stesso periodo la media europea è stata del 35%.
Serve quindi mettere un freno iniziando dal rendere meno attrattivo il Portogallo per quei pensionati stranieri che guardano a questo Paese come la meta migliore dove trasferirsi vista la possibilità di beneficiare di un regime fiscale agevolato che ne aumenta l’importo dell’assegno netto.
Come funzionano le agevolazioni fiscali per i pensionati che si trasferiscono in Portogallo
Come prima cosa è bene ricordare che l’Italia ha sottoscritto con una serie di Paesi, tra cui appunto figura anche il Portogallo, una convenzione che vieta il regime di doppia imposizione fiscale, dando così la possibilità al pensionato di trasferirsi all’estero e pagare le tasse solamente nel Paese in cui si sposta la residenza (con l’obbligo di risiedervi per almeno 6 mesi l’anno).
A tal proposito, dal 2009 il Portogallo ha approfittato di questa possibilità per incentivare i trasferimenti di pensionati stranieri, prevedendo un’esenzione totale delle imposte per un periodo decennale. L’importo netto della pensione percepita, quindi, era lo stesso di quello lordo.
Dopo qualche anno c’è stato però un parziale passo indietro, con l’introduzione nel 2020 di una flat tax del 10% sulla pensione, rendendo comunque conveniente il trasferimento viste le regole di tassazione maggiormente penalizzanti previste dal nostro Paese.
Stop alle agevolazioni fiscali per chi si trasferisce in Portogallo
Dopo la retromarcia nel 2020 ce ne sarà un’altra il 1 gennaio 2024, il che farà del Portogallo una meta non più conveniente dove trascorrere gli anni della pensione.
Come annunciato dal primo ministro Antonio Costa, non c’è ragione oggi di continuare con le agevolazioni fiscali nei confronti dei pensionati stranieri, “una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata” che tra l’altro ha sta rappresentando un “modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare”.
Quanto si pagherà adesso di tasse in Portogallo
È bene sottolineare che le agevolazioni già concesse saranno comunque riconosciute fino a scadenza decennale. Discorso differente per chi invece si trasferirà nel 2024, nei confronti dei quali si applicheranno le stesse regole d’imposta previste per i pensionati locali.
A tal proposito, ecco una tabella che confronta le aliquote d’imposta applicate in Portogallo, dove al pari dell’Italia si applica un sistema progressivo, e quelle in vigore nel nostro Paese.
Fascia di reddito | Aliquota Portogallo | Aliquota Italia |
---|---|---|
Da 0 a 7.112 euro | 14,5% | 23% |
Da 7.112 euro e 10.732 euro | 23% | 23% |
Da 10.732 a 15.000 euro | 28,5% | 25% |
Da 15.000 a 20.322 euro | 28,5% | 25% |
Da 20.322 a 25.075 euro | 35% | 25% |
Da 25.075 a 28.000 euro | 37% | 25% |
Da 28.000 a 36.967 euro | 37% | 35% |
Da 36.967 a 50.000 euro | 45% | 35% |
Da 50.000 a 80.882 euro | 45% | 43% |
Oltre gli 80.882 euro | 48% | 43% |
Di fatto, eccetto nel caso dei pensionati italiani con redditi molto bassi, che comunque potrebbero avere difficoltà a farsi carico delle spese di trasferimento, per gli altri il Portogallo non sarà più una destinazione conveniente.
Pensiamo ad esempio a chi ha un reddito annuo di 28 mila euro: in Italia l’imposta annua dovuta - al netto delle detrazioni - è pari a 6.700 euro, mentre oggi in Portogallo è di 2.800 euro. Con il passaggio da un’imposta unica del 10% alle aliquote indicate nella suddetta tabella, invece, l’esborso complessivamente dovuto salirebbe a 7.444,29 euro, persino di più di quanto si versa in Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA