Pensioni, la legge di Bilancio 2024 taglia gli importi futuri per circa 700 mila dipendenti pubblici. Risparmi per lo Stato fino a 8 miliardi di euro, ma anche l’impatto sull’assegno è notevole.
La legge di Bilancio 2024 taglia le pensioni future per alcune categorie di dipendenti pubblici, con quella che rischia di essere una delle norme più contestate della manovra.
Ci riferiamo all’articolo 34 della bozza della legge di Bilancio 2024, nei confronti del quale si sono già mossi i sindacati rappresentativi delle categorie professionali che potrebbero subire il taglio della pensione futura laddove non dovessero esserci ripensamenti da parte del governo. C’è chi già parla di incostituzionalità e di diritti acquisiti, minacciando persino il ricorso alla Corte Costituzionale nel caso in cui la norma dovesse essere confermata.
A essere interessati 700 mila dipendenti pubblici, per i quali ci sarà l’applicazione di un’aliquota di rendimento meno conveniente rispetto a quella fino a oggi applicata. Una novità che potrebbe comportare tagli significativi alle pensioni dei dipendenti pubblici ma che nei fatti permetterà al governo di recuperare fino a 8 miliardi di euro complessivi.
Le nuove aliquote di calcolo per la quota retributiva della pensione
La legge di Bilancio 2024 interviene sulla tabella A allegata alla legge n. 965 del 26 luglio 1965, con la quale vengono definite le aliquote per la liquidazione delle quote di pensione che rientrano nel regime retributivo (quindi per i periodi di lavoro precedenti al 31 dicembre 1995).
Tabella che viene modificata con la seguente, introducendo delle aliquote di calcolo meno convenienti.
Pensioni, quali dipendenti pubblici rischiano il taglio
Nel dettaglio, a essere interessati - e penalizzati - dalla modifica sono gli iscritti alla:
- Cassa per le pensioni ai dipendenti degli Enti locali (CPDEL)
- Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS)
- Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI)
- cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori (CPUG)
Dipendenti degli enti locali, sanitari, insegnanti di asilo e scuole elementari parificate, ufficiali giudiziari: sono questi i dipendenti pubblici che rischiano il taglio della pensione, a fronte di circa 700 mila persone interessate.
Ma non tutti: la nuova tabella, infatti, verrebbe applicata solamente nei confronti di coloro che hanno meno di 15 anni di contributi accreditati nel sistema retributivo, mentre per chi supera questa soglia restano valide le aliquote come previste dalla tabella del 1965.
Quanto si perde
La differenza tra le due tabelle è che quella applicata nel 1965 prevedeva un’aliquota - pari a 0,23865 - anche per chi aveva zero mesi di retribuzione, per poi arrivare a 0,375 con 15 anni di contributi.
Con quella modificata dalla legge di Bilancio 2024, si applicherà invece un coefficiente pari a 0 per chi ha zero mesi di retribuzione, per poi salire comunque a 0,375. Di fatto, a essere penalizzati sono perlopiù coloro che hanno pochi anni nel retributivo, tant’è che secondo le stime condotte da Cosmed, Confederazione dei medici e dei dirigenti della sanità, si partirà da un taglio annuo di 7.159 euro per il primo anno (zero anni di contributi), 6.587 euro per il secondo (un anno di contributi), 6.028 euro per il terzo (due anni di contributi) e così via fino ad arrivare ad appena 382 euro al quattordicesimo anno.
Importi che valgono per il personale medico, ovviamente non per gli altri settori dove le retribuzioni pensionabili sono differenti (e solitamente più basse).
Questi calcoli ci aiutano comunque a farci un’idea su quanto si perde a causa dell’applicazione di differenti aliquote per il calcolo retributivo. E va anche considerato che la stessa tabella veniva utilizzata per il riscatto degli anni dell’Università: passando ai nuovi valori, stima Cosmed, il costo di riscatto potrebbe salire fino a 66 mila euro (rispetto agli attuali 19 mila).
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