Pensioni, è scontro tra Italia e Olanda: ecco perché il premier olandese Mark Rutte è contrario alla concessione di risorse a fondo perduto al nostro Paese.
Pensioni: lo scontro tra Italia e Olanda si fa sempre più tangibile e rischia di far saltare persino l’accordo sul Recovery Fund.
Non è un segreto che durante le trattative l’Olanda abbia chiesto di introdurre il potere di veto riguardo alle riforme da attuare con le risorse del Recovery Fund; una richiesta bocciata dall’Italia, la quale non vuole alcun tipo di controllo da parte dell’Unione Europea.
Uno dei temi di scontro è quello delle pensioni, con il premier olandese Mark Rutte che si è detto fortemente contrario alle ultime riforme attuate dall’Italia, Quota 100 su tutte.
A tal proposito ci siamo chiesti: davvero l’Italia spende di più sul fronte pensioni rispetto all’Olanda? Scopriamolo.
Quando si va in pensione: confronto tra Italia e Olanda
Come noto, tra i Paesi “frugali”, ossia quelli che più si oppongono alla possibilità che all’Italia vengano concesse risorse a fondo perduto, l’Olanda è in prima linea.
Uno dei temi di scontro resta quello delle pensioni: il premier olandese, infatti, non ritiene corretto che vengano riconosciute risorse a fondo perduto ad un Paese che sul fronte previdenziale concede dei lussi che in Olanda non sono previsti.
Si pensi ad esempio a Quota 100, che ha abbassato l’età pensionabile a 62 anni. Prima dell’introduzione di questa misura di flessibilità, come confermano i dati OCSE, in italia l’età effettiva per il pensionamento degli uomini era di 63 anni e 3 mesi, contro i 65 anni e 2 mesi dell’Olanda. Una differenza che già c’era nel 2018 e che con l’introduzione di Quota 100 si è persino accentuata.
Una differenza che non ha senso di esistere viste anche le aspettative di vita dopo i 65 anni. Nel dettaglio, questa è pari a 18 anni e 8 mesi in Olanda e a 19 anni e 7 mesi in Italia. Da un confronto tra questi due dati, quindi, ne risulta che in media in Italia si percepiscono circa tre anni in più di pensione rispetto che in Olanda.
A quanto ammonta la pensione: confronto tra Italia e Olanda
Oltre a percepire la pensione per più tempo, chi vive in Italia può godere anche di un trattamento di maggior favore nel calcolo dell’assegno. Al netto delle imposte, infatti, il tasso di sostituzione in Italia (ovvero il rapporto che c’è tra l’ultimo reddito da lavoro percepito e il primo assegno di pensione) è pari al 91,8%, mentre in Olanda è dell’80,2%.
Insomma, rispetto all’Olanda l’Italia è più benevola nei confronti dei lavoratori sia per quanto riguarda l’età del pensionamento che per la determinazione dell’assegno. Ed è per questo motivo che il rapporto tra PIL e spesa pensionistica in Italia è molto più alto rispetto all’Olanda: siamo al 16,2% nel nostro Paese, mentre in Olanda, dove tra l’altro c’è un maggiore ricorso ai fondi privati per la pensione integrativa, appena al 5,4% .
L’Olanda, quindi, ha motivo per lamentarsi con l’Italia per quanto fatto in questi anni sul fronte pensioni vista la differenza che c’è tra i due Paesi. E ricordiamo che la richiesta al nostro Paese di abbassare la spesa pensionistica arriva non solo dall’Olanda, ma da tutti i più grandi Stati membri dell’UE, compresa la Germania.
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