La riforma delle pensioni è ad un passo dal diventare legge: i sindacati però non credono che quanto fatto sia stato abbastanza e per questo hanno proclamato una manifestazione nazionale per il 1° giugno 2019.
La riforma delle pensioni, giunta ormai al suo atto finale con l’approdo al Senato del testo di conversione in legge del decreto 4/2019, continua a far discutere, con i sindacati che hanno deciso di dissotterrare l’ascia di guerra dopo la tregua delle ultime settimane.
SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL hanno infatti proclamato tre nuove assemblee per il 9 maggio 2019, rispettivamente a Padova, Roma e Napoli, alle quali seguirà una manifestazione nazionale in programma sabato 1° giugno in Piazza del Popolo a Roma.
Sindacati contro la riforma delle pensioni
Non si tratta della prima manifestazione organizzata dai sindacati contro la riforma delle pensioni attuata dal Governo: già sabato 9 febbraio, infatti, questi sono scesi in piazza per protestare contro i tagli attuati con la riforma (con le nuove percentuali per la rivalutazione delle pensioni), lamentando inoltre la poca attenzione nei confronti di alcune categorie di lavoratori svantaggiati.
Dopo una dura reazione del Movimento 5 Stelle, che sulla propria pagina Facebook ha ricordato di quando i sindacati non protestarono contro la Legge Fornero, il Governo - rappresentato in quell’occasione dal Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon - ha incontrato i rappresentanti dei sindacati ascoltando le loro richieste e promettendo interventi specifici per tutelare donne e altre categorie di lavoratori svantaggiati con il passaggio del decreto 4/2019 in Parlamento.
I sindacati, nello specifico, hanno chiesto una riforma delle pensioni più strutturale rispetto a Quota 100, invocando l’estensione di Quota 41 per tutti i lavoratori e prevedendo delle misure di maggior flessibilità per le donne.
Tuttavia, adesso che il decreto 4/2019 è stato approvato dalla Camera e si appresta per l’ultima votazione del Senato, è ufficiale la mancanza di interventi in favore delle mamme (per le quali era in esame un emendamento che prevedeva uno sconto contributivo per ogni figlio), così come di misure idonee a risolvere il problema degli ultimi esodati della Legge Fornero.
Pensioni, sindacati in piazza il 1° giugno
Quindi, nonostante l’uscita dal lavoro sia stata resa più flessibile con interventi come Quota 100 e la proroga di Opzione Donna, per i sindacati la riforma delle pensioni è talmente deludente da meritare una manifestazione nazionale per la dimostrazione del loro disappunto.
L’appuntamento è per sabato 1° giugno, con i sindacati che hanno invitato i lavoratori e i pensionati a scendere in piazza per protestare contro la totale mancanza di attenzione nei loro confronti, visto che non approvando gli emendamenti invocati il Governo si è “mostrato del tutto sordo” alle loro richieste.
Un Governo che - secondo il parere dei sindacati - si è mostrato capace solamente di tagliare le pensioni, visto che “l’unica misura messa in campo” è stata quella della riduzione delle percentuali per la rivalutazione degli assegni.
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