Il governo britannico ha abbandonato uno schema volontario di “retribuzione legata agli utili” negli anni ’90 dopo che era diventato un veicolo di elusione fiscale.
Che cosa accadrebbe se il governo obbligasse le aziende a dare una fetta dei loro profitti ai lavoratori? In Gran Bretagna e in America la questione sta facendo discutere. Molti governi offrono agevolazioni fiscali per incoraggiare la partecipazione agli utili. E in alcuni paesi, tra cui Perù, Messico e Francia (ovviamente), si spingono fino in fondo, costringendo le imprese a condividere il profitto con i dipendenti. Nuove evidenze fanno luce sulle conseguenze di questo sistema.
La partecipazione agli utili ha due obiettivi principali. Quello sostenuto dai partiti di sinistra è che motiverà il personale e migliorerà la produttività. (Sembra carino, anche se non è chiaro il motivo per cui il governo dovrebbe spingere le aziende a farlo.) L’altro obiettivo è più evidente: ridistribuire il denaro dal capitale al lavoro.
È stato difficile trovare evidenze che potesse fornire entrambe le cose. Gli accademici hanno trovato correlazioni tra partecipazione agli utili e produttività, ma non ci sono prove concrete di cosa causi esattamente cosa. Uno studio del 2001 ha rilevato che dopo che Continental Airlines ha offerto un bonus per aver raggiunto gli obiettivi a livello aziendale, le prestazioni sono migliorate. Ma gli autori hanno sostenuto che ciò era dovuto al fatto che il personale effettuava un “monitoraggio reciproco”. [...]
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