I mercati iniziano la settimana in debolezza, con l’Asia in rosso. Cosa preoccupa gli investitori e quale attesa in questa settimana densa di dati? Fed e Cina sono sempre in primo piano.
I mercati iniziano la settimana al ribasso, con gli investitori prudenti in attesa di alcuni dati chiave soprattutto su Cina e Usa.
Nello specifico, le azioni asiatiche sono state per lo più in ribasso lunedì, poiché i trader hanno valutato un rapporto misto sull’occupazione negli Stati Uniti alla ricerca di indizi sulla prossima decisione della Federal Reserve. Anche l’intensificarsi del conflitto Ucraina-Russia sta pesando sul sentiment.
L’indice MSCI più ampio delle azioni dell’area Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso leggermente dopo aver perso il 2,3% la scorsa settimana. Le azioni giapponesi stanno chiudendo in aumento, poiché gli utili positivi e la stabilità dei rendimenti obbligazionari nazionali hanno compensato i venti contrari di un calo delle azioni di Wall Street.
Le blue chip cinesi hanno perso lo 0,9% con gli investitori ancora delusi dalla mancanza di misure di stimolo importanti e concrete da parte di Pechino.
Attenzione oggi anche alle materie prime. Il petrolio è rimasto stabile dopo che l’Ucraina ha attaccato un’altra nave russa durante il fine settimana, segnale di una guerra in rapida espansione che mette a rischio flussi significativi di merci russe dal Mar Nero. Il grano ha esteso la sua avanzata.
La prudenza che domina le Borse oggi è radicata nell’attesa di importanti dati macro nella settimana: cosa stanno aspettando gli investitori e perché i mercati sono così incerti.
leggi anche
Nessuno crede più nella recessione Usa
Mercati in tensione: perché questa settimana è così importante?
Stanno per arrivare dati macro cruciale in questa settimana appena iniziata. Usa e Cina saranno protagoniste.
Nello specifico, si prevede che i dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti mostreranno un’inflazione complessiva in lieve aumento fino al 3,3% annuo, ma il più importante tasso di riferimento dovrebbe rallentare al 4,7%.
Gli analisti di Goldman Sachs vedono un rischio al ribasso per i numeri in parte a causa del calo dei prezzi delle auto, un risultato che potrebbe aiutare a mantenere vivo il rally obbligazionario.
In Cina, il mercato è alla ricerca di ulteriori segnali di deflazione con prezzi al consumo annui in calo di circa lo 0,5% e prezzi alla produzione in calo del 4%.
Michael Gapen, economista di BofA, ha avvertito che il mercato si aspetta ancora un eccessivo allentamento delle politiche il prossimo anno, data la recente serie di dati economici resilienti.
“Ora ci aspettiamo un atterraggio morbido per l’economia statunitense, non la lieve recessione che avevamo previsto in precedenza”, ha aggiunto.
L’attesa dei trader ruoita tutta intorno alle mosse Fed. Gli operatori di swap hanno previsto circa il 40% di possibilità di un altro aumento del tasso di un quarto di punto da parte della Fed entro la fine di quest’anno. Entro la fine del 2024, hanno previsto tagli dei tassi per un totale di oltre 125 punti base.
I funzionari della Fed Raphael Bostic e Austan Goolsbee hanno suggerito che i più lenti guadagni di occupazione negli Stati Uniti significano che la banca centrale potrebbe presto dover pensare a quanto tempo mantenere i tassi a livelli elevati. La loro collega Michelle Bowman ha affermato che la Fed potrebbe dover aumentare ulteriormente i tassi per ripristinare completamente la stabilità dei prezzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA