In Europa arriva la prima tassa sul carbonio agricolo: la Danimarca tasserà fino a quasi 100 euro per ogni mucca o maiale.
Arriva la prima tassa sul carbonio agricolo: ma cos’è? La Danimarca ha introdotto questa tassa, che sarà la prima al mondo sulle emissioni di gas serra provenienti da attività agricole. Essa prevede che gli allevatori paghino quasi 100 euro all’anno per ognuna delle loro mucche e maiali.
La decisione è stata presa dopo mesi di negoziati con associazioni commerciali e gruppi ambientalisti, segnando probabilmente un passo significativo verso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Perché le emissioni agricole sono un problema?
Un’informazione importante da conoscere è che le attività agricole rappresentano quasi un quarto delle emissioni globali di gas serra. Gli allevamenti sono tra i principali responsabili di questo fenomeno, in quanto contribuiscono circa all’80% delle emissioni di ammoniaca nell’aria e di azoto nell’acqua (secondo il Centro comune di Ricerca della Commissione Europea).
In particolare, i ruminanti come mucche e pecore producono metano attraverso i loro sistemi digestivi e i fertilizzanti azotati utilizzati per il loro cibo rilasciano ulteriori gas serra. Il bestiame, per questo motivo, rappresenta l’11% delle emissioni globali, con quasi due terzi provenienti dalle mucche. Qui interviene il governo danese che ha fissato un’aliquota fiscale di 120 DKr (16 euro) per tonnellata di emissioni di anidride carbonica equivalente, che salirà a 300 DKr (40,2 euro) nel 2030 e a 750 DKr (100,5 euro) nel 2035.
Grazie a una detrazione fiscale del 60%, il costo effettivo iniziale sarà di 120 DKr, salendo progressivamente negli anni successivi. Il parlamento danese dovrà votare per approvare questa tassa entro la fine dell’anno e l’ampio consenso raggiunto permette di immaginare previsioni particolarmente positive.
Impatto della tassa e aspettative per il futuro:
La nuova tassa ha generato diverse reazioni. Anzitutto la Società Danese per la Conservazione della Natura l’ha definita un “compromesso storico”, in quanto vede nella misura una base che possa portare entro il 2030 alla ristrutturazione dell’industria alimentare. Il primo ministro danese, Mette Frederiksen, spera che questa iniziativa possa “aprire la strada” per misure simili in altri paesi.
Questo perché altri governi stanno osservando attentamente questo esperimento danese, con l’aspettativa che possa fornire un modello per ridurre le emissioni agricole senza compromettere la sicurezza alimentare.
La tassazione delle emissioni agricole in Danimarca rappresenta un passo da non sottovalutare nella lotta contro il cambiamento climatico. Con una combinazione di tassazione e incentivi, la nazione mira in definitiva a ridurre significativamente le emissioni di gas serra provenienti dagli allevamenti.
Il provvedimento potrebbe certamente migliorare la qualità dell’aria. Inoltre, se riuscisse a spingere altri Paesi a seguire l’esempio, si potrebbe effettivamente contribuire al grande obbiettivo di una riduzione globale delle emissioni di gas serra.
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