I pagamenti digitali si sono affermati in Cina grazie alle «super app» e ad alcuni fattori strutturali. Il fenomeno riguarda tutti, anche l’Italia, vediamo perché.
La Cina è oggi la seconda economia globale per Pil, una potenza geopolitica e tecnologica che non può essere assolutamente né ignorata né sottostimata. Nel corso dell’ultimo secolo il Paese si è sviluppato a grande velocità, passando dall’essere “la fabbrica del mondo”, come definita da diversi analisti, ad essere uno dei principali poli di innovazione in molti settori, tra cui quello tecnologico.
Tra i settori in cui la Cina si è principalmente saputa imporre come attore principale c’è quello dei pagamenti digitali, oggi molto popolare anche nel mondo occidentale. Ci sono tuttavia alcune differenze strutturali nel modo in cui si è diffuso questo settore in occidente e in oriente.
Dal momento che la Cina è oggi una potenza che conta ben 1,4 miliardi di abitanti (20% della popolazione globale), il modo in cui lei e i suoi cittadini agiscono ci riguarda tutti da vicino, italiani e, in generale, occidentali.
In Cina le carte non si sono mai diffuse
In Italia oggi molte persone considerano un grande successo poter pagare qualsiasi cifra utilizzando le proprie carte di credito e di debito. Fino a poco tempo fa ciò non era possibile, poiché molti esercenti potevano rifiutarsi di mettere a disposizione questo metodo di pagamento alla loro clientela.
Recentemente, grazie all’introduzione di una legge ad hoc, ciò non avviene più; gli esercenti infatti, sono obbligati ad accettare il pagamento elettronico a prescindere dalla cifra dovuta.
È fondamentale partire da questo passaggio per mettere in risalto una differenza importante con la Cina. Quando in Italia e in occidente le carte di credito e debito erano in fase di diffusione (nel corso degli anni novanta), in Cina si utilizzava ancora e soltanto il denaro contante.
All’inizio degli anni Duemila, poi, quando questo metodo di pagamento avrebbe potuto diffondersi anche in Cina, è arrivata un’innovazione che ha cambiato il destino del Paese e dei pagamenti digitali. Nel 2004 Jack Ma, miliardario, imprenditore e filantropo cinese, ha fondato il gruppo Alibaba e Alipay, un servizio per i pagamenti digitali.
Nato inizialmente per facilitare i pagamenti digitali su Taobao, uno dei principali siti di e-commerce cinesi, Alipay è stato poi adattato per diventare un’app e successivamente per permettere i pagamenti verso terze parti nel 2011. Da questo momento in poi, Alipay ha guadagnato sempre più mercato, riuscendo a imporsi come uno dei principali servizi per i pagamenti digitali in Cina insieme a WeChat, app sviluppata e distribuita da Tencent.
Come affermato dal New York Times in un articolo del 2020 “le carte di credito non si sono mai state diffuse in Cina. Il Paese ha saltato una generazione finanziaria ed è arrivato direttamente ai pagamenti digitali basati su smartphone.”
Mentre in Italia quindi le persone faticavano a far accettare ai commercianti la loro volontà di pagare elettronicamente, in Cina si stavano già ampiamente diffondendo nuovi metodi più hi-tech. Dal momento che oggi il Paese governato da Xi Jinping rappresenta una potenza economica globale è fondamentale per l’Italia e per l’occidente conoscere le abitudini cinesi in termini di pagamenti digitali, poiché presto o tardi queste potrebbero diffondersi anche qui, come ha già fatto, per esempio, TikTok.
Oltre a questo è poi necessario considerare che i cinesi hanno un peso specifico molto importante quando si tratta di turismo. Metterli a loro agio e permettere loro di pagare secondo i metodi che considerano più comodi è una scelta che per un commerciante può rivelarsi decisiva. Vediamo quali sono i metodi di pagamento più popolari per smartphone in Cina e tra i cinesi.
Quali sono le principali app per i pagamenti digitali in Cina
Secondo i dati analizzati da Statista, in Cina i due servizi più utilizzati per pagare digitalmente sono Alipay e WeChat, più distante si trova UnionPay. Per realizzare questa classifica è stato intervistato un campione di 2.225 persone residenti in Cina tra aprile 2021 e marzo 2022 ed è stato chiesto quale metodo di pagamento abbiano utilizzato almeno una volta nel corso dell’anno precedente. Il risultato è stato:
- Alipay: 93%;
- WeChatPay: 86%;
- UnionPay: 43%;
Vediamo dunque quali sono le principali caratteristiche di questi servizi.
Alipay
Come abbiamo visto, è nata nel 2004 da Alibaba, l’azienda di Jack Ma. Oggi la piattaforma, considerata una vera e propria “superapp”, consente di pagare digitalmente non soltanto online e nei negozi, ma anche multe, bollette, trasporti pubblici e molto altro ancora. Naturalmente, per pagare è necessario connettere all’app una carta che sia idonea.
In Italia Alipay ha stretto delle collaborazioni con diversi istituti di credito, tra cui Intesa San Paolo, Gestpay (Gruppo Sella) e Tinaba. Nel nostro Paese sono già presenti diverse aziende che permettono di pagare i propri acquisti con Alipay, come per esempio Eataly. La procedura offrire questo metodo di pagamento è semplice. È necessario installare sul POS un applicativo fornito dalle banche che genera un QR code da inquadrare con il wallet Alipay.
A giugno 2020 l’app contava un miliardo di utenti in tutto il mondo, mentre a dicembre 2021 circa 640 utenti attivi ogni mese.
WeChatPay
WeChatPay è un metodo di pagamento digitale integrato in un sistema più ampio, ossia WeChat. L’app è nata nel 2013 che al tempo aveva la sola funzione di social network. Con il tempo l’app è cresciuta offrendo sempre più servizi, così come Alipay. Oggi l’app permette di messaggiare con i propri amici, fare telefonate e videochiamate, pagare, appunto, e molto altro ancora. Nel primo trimestre del 2022, WeChat aveva ben 1,3 miliardi di utenti attivi al mese, un numero davvero eccezionale. Ciò è dovuto principalmente al fatto che questa rappresenta il prototipo perfetto della “super app”, ossia di un’app con la quale si possono fare davvero tantissime cose. Anche in Italia viene utilizzata, tuttavia, rispetto a Alipay che è usata specialmente per pagare, WeChat (e di conseguenza WeChatPay), è usata soprattutto dalle aziende italiane che esportano verso la Cina o che hanno una clientela target principalmente cinese. Grazie all’app, le aziende possono mettere in mostra i loro prodotti e servizi e attirare nuovi clienti, oltre che, ovviamente, permettere loro di pagare.
China Union Pay
China Union è l’unico emittente di carte autorizzato in tutta la Cina. È nato nel 2002 e opera sotto l’autorizzazione della Banca Popolare Cinese. Dal 2017 l’azienda ha lanciato anche l’app per i pagamenti. Per utilizzarla è necessario collegare ad essa una carta UnionPay. Pagare con l’app UnionPay è possibile in tutto il mondo, a condizione che l’esercente al quale si vuole pagare abbia a disposizione un terminale POS idoneo.
Pagamenti digitali: cosa aspettarsi in futuro
Dopo aver dato alcuni dei numeri degli operatori più importanti del mercato cinese è possibile provare a immaginare alcuni dei futuri trend. Sicuramente, per le aziende che desiderano attirare l’interesse dei clienti cinesi potrebbe essere saggio mettere loro a disposizione questi metodi di pagamento, così da farli sentire maggiormente a loro agio.
Per gli altri invece, ossia per i privati cittadini, potrebbe essere una buona idea iniziare a familiarizzare con queste app, con l’idea che prima o poi potrebbero diventare molto popolari anche in occidente, dal momento che attualmente qua non sono disponibili app minimamente paragonabili a quelle sopra citate.
Quello che è certo è che di fronte a questi numeri è fondamentale non rimanere indifferenti, ma studiarli e cercare di comprenderli, perché possono suggerire in che direzione stia andando il mondo.
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