Perché la tecnica non salverà l’Occidente dal suo declino

Pierluigi Fagan

25 Gennaio 2024 - 07:23

Guai a far trattare il problema futuro al sistema che ha finito il suo ciclo di esistenza, guai ad aspettarsi nuove effervescenze da mentalità stanche.

Perché la tecnica non salverà l’Occidente dal suo declino

Una ricerca pubblicata su Nature e relativa 45 milioni di articoli scientifici e 4 milioni di brevetti, negli ultimi decenni, ha indagato gli andamenti di un indice sintetizzato dai ricercatori, chiamato CD ovvero Consolidamento-Distruzione.

I lavori di consolidamento sono le code lunghe di processi già avviati, i lavori di distruzione aprono a cambi di paradigma a salto ed innovano strutturalmente.
Come riportano sinteticamente due grafici, inesorabile la caduta dell’indice CD a partire dal dopoguerra; quindi, l’intera impresa scientifica sembra entrata in una “fase stanca” in cui non si inventa più nulla di decisivo. Ammesse le premesse ovvero la bontà e precisione della definizione e dello studio e considerando la scienza (con premesse e conseguenze tecniche) come una parte, se non “la” parte più importante della complessiva impresa di conoscenza umana quantomeno in Occidente, vediamo cosa sembra dirci la lettura di questo fenomeno. [...]

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