Il prezzo del petrolio ha bruciato più del 5% ieri: le quotazioni verso la perdita peggiore dell’intero 2019
Nelle ultime giornate il prezzo del petrolio ha lasciato il mercato a bocca aperta.
Soltanto ieri le quotazioni di WTI e Brent hanno registrato perdite imponenti, vicine ai cinque punti percentuali.
Poi, nella giornata di oggi, venerdì 24 maggio, è arrivato il tentativo di recupero e il prezzo del petrolio ha messo a segno progressioni dell’1%, ancora insufficienti a cancellare i rossi delle ultime sedute. Cosa è accaduto?
Il prezzo del petrolio è crollato: i motivi
Nella giornata di ieri le quotazioni di Brent e WTI sono arrivate in alcuni momenti a sfiorare perdite di circa sei punti percentuali ed hanno così esteso i rossi già registrati mercoledì.
Il mercato ha iniziato a prezzare l’ipotesi di una guerra commerciale più lunga del previsto ed è stato altresì deluso dalle rilevazioni macroeconomiche. Alcuni analisti, invece, hanno puntato il dito contro le tensioni mediorientali che fino ad ora hanno supportato il prezzo del petrolio ma che, a quanto pare, si stanno affievolendo.
Scendendo più nel dettaglio, gli USA e la Cina non si sono limitati al classico botta e risposta sul fronte dazi. La guerra si è estesa anche al settore tecnologico con il ban imposto da Donald Trump su Huawei. La situazione è peggiorata e Pechino è sembrato quasi propenso a chiudere tutti i rapporti con Washington.
In Medio Oriente, invece, le tensioni che fino a qualche tempo fa hanno supportato le quotazioni sono state arginate dagli stessi USA, che hanno deciso di evitare una pericolosa escalation nell’area.
“Le continue tensioni tra l’Iran e gli Stati Uniti potrebbero rivelarsi distruttive”,
hanno tuonato da ANZ Bank.
Anche i dati sulle scorte hanno imposto al prezzo del petrolio di perdere terreno ieri. L’aumento di 4,7 milioni registrato la scorsa settimana ha colto di sorpresa il mercato intero.
Al momento sia la quotazione del Brent che quella del WTI stanno recuperando circa l’1% rispettivamente oltre quota $68 e $58.
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