Prezzo del petrolio: c’è il calo, spinto da nuove pressioni. Per quali motivi il greggio sta perdendo circa l’1%? All’origine del calo ci sono tutte le incertezze Covid e geopolitiche: che succede?
Prezzo del petrolio sotto i riflettori in questo inizio agosto: che succede alle quotazioni del greggio, in rimonta nelle scorse settimane?
L’oro nero è in evidente calo, dopo quattro mesi di guadagni. Gli investitori stanno monitorando la diffusione della variante Delta e i dati che hanno segnalato un rallentamento in Cina.
Inoltre, tensioni geopolitiche Iran-USA rischiano di impattare sul greggio.
Che succede al prezzo del petrolio in calo?
Prezzo del petrolio va giù per tre motivi
Le quotazioni del greggio sono in perdita in questo inizio settimana di agosto.
Alle ore 10.28 circa, il Brent perde lo 0,89% e scambia a 74,74 dollari al barile e i future WTI diminuiscono dello 0,95% a 73,25 dollari al barile. Entrambe le quotazioni hanno mostrato un tonfo oltre l’1% nelle prime ore mattutine.
Che succede all’oro nero, in ripresa costante nelle ultime settimane? Sulla materia prima più osservata dai trader tornano a pesare incertezze e dati poco incoraggianti.
Il West Texas Intermediate ha perso l’1%, dopo essere cresciuto del 2,6% la scorsa settimana. Per quali ragioni? I motivi della flessione sono almeno tre.
Innanzitutto, in tutta l’Asia-Pacifico, la variante Delta continua a risuonare, offuscando le prospettive della domanda e degli spostamenti.
La Cina sta affrontando un nuovo focolaio; la Thailandia è pronta a espandere le sue misure restrittive e le infezioni a Sydney hanno eguagliato un record.
Le vendite di diesel in India, un fattore trainante per l’attività economica della nazione, sono rimaste al di sotto dei livelli pre-virus il mese scorso a causa del lento ripristino di alcune restrizioni per bloccare l’aumento mortale dei casi Covid.
È probabile che la nazione vedrà un altro aumento delle infezioni che si trasformerà in una nuova, anche se più piccola, ondata che potrebbe raggiungere il picco in ottobre, secondo ricercatori locali.
In secondo luogo, i dati hanno mostrato che l’attività economica della Cina è diminuita a luglio, il che implica una ripresa più stabile e meno brillante.
Infine, i trader hanno anche monitorato un aumento delle tensioni tra Iran e Stati Uniti.
Washington ha formalmente accusato Teheran di un attacco a una petroliera collegata a Israele, avvertendo di una “risposta appropriata”. Lo stallo arriva mentre le due nazioni stanno cercando di rilanciare un accordo nucleare che, in caso di successo, potrebbe aprire la strada alla fine delle sanzioni statunitensi sui flussi ufficiali di petrolio iraniano.
Cosa aspettarsi per il greggio?
Quali aspettative sul prezzo del petrolio?
Il greggio è aumentato ogni mese quest’anno, a parte marzo, poiché la ripresa globale dalla pandemia ha alimentato i consumi, anche c’è ancora prudenza sulla minaccia rappresentata dalle varianti.
Con la ripresa dell’attività, le scorte detenute presso il principale hub di Cushing in Oklahoma hanno raggiunto il livello più basso da gennaio 2020.
In tale contesto, l’OPEC e gli alleati hanno ampiamente seguito i piani per ridurre i limiti di approvvigionamento, con un extra di 400.000 barili al giorno da rilasciare questo mese.
Secondo Patterson di ING, il Brent probabilmente raggiungerà una media di 75 dollari al barile in questo trimestre.
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