Perché il silicio più scarso e costoso può causare un altro shock economico

Violetta Silvestri

01/10/2021

Il silicio si aggiunge alla lunga lista di materie prime introvabili e con maggiore richiesta per la transizione energetica e non solo. I prezzi in rialzo del materiale preannunciano altri shock.

Perché il silicio più scarso e costoso può causare un altro shock economico

Si allunga l’elenco delle materie prime scarse, necessarie per la ripresa economica e la transizione energetica e più costose.

Il focus è sulla carenza di silicio metallico, innescata da un taglio della produzione in Cina, che ha fatto salire i prezzi della materia prima del 300% in meno di due mesi.

All’orizzonte si intravede un altro potenziale shock economico a causa della mancanza della risorsa, capace di aggravare quel mix distruttivo di scarsità e prezzi elevati che sta già colpendo aziende e consumatori.

Perché il silicio più scarso è un problema e cosa c’entrano la transizione energetica e la Cina.

Silicio introvabile e più costoso per colpa della Cina

Il balzo dei prezzi di questa materia prima si deve principalmente al taglio dell’offerta proveniente dalla Cina.

I prezzi del silicio cinese sono aumentati del 65,2% nella settimana fino al 24 settembre, dopo un balzo del 47% nei sette giorni precedenti.

Negli Stati Uniti, il silicio metallico ha guadagnato il 12,3% nella settimana fino a giovedì 23 settembre, in seguito a un’impennata del 13,35% la settimana precedente, a causa di un peggioramento della carenza interna.

I prezzi del silicio cinese e statunitense sono ora ai massimi dal 1997 secondo le analisi di Fastmarkets.

All’origine di questo aumento dei costi della risorsa c’è la brusca frenata di fornitura dalla Cina, di gran lunga il più grande produttore mondiale di silicio.

Il silicio metallico viene prodotto riscaldando sabbia comune e coke in una fornace. Per la maggior parte di questo secolo, il suo prezzo ha oscillato tra circa 8.000 yuan (1.690 S$) e 17.000 yuan a tonnellata.

Il punto si svolta è arrivato quando Pechino ha ordinato ai produttori della provincia dello Yunnan di ridurre la fornitura del materiale del 90% rispetto ai livelli di agosto, per un periodo almeno di tre mesi.

L’obiettivo è di centrare i target di efficienza energetica e di minori emissioni inquinanti, limitando al contempo l’uso di energia, più scarsa per le ridotte risorse idroelettriche. Da allora i prezzi sono aumentati fino a 67.300 yuan.

Lo Yunnan è il secondo produttore cinese, con oltre il 20% della produzione. Il Sichuan, che sta anche affrontando lo stesso il problema dell’energia elettrica, è terzo con circa il 13%.

Perché il silicio è importante e dove viene usato

Secondo gli esperti la scarsità e i prezzi elevati del silicio possono potenzialmente frenare settori chiave dell’industria mondiale.

Il materiale è utilizzato in tutto, dai chip per computer al cemento, fino al vetro e alle parti di automobili. Può essere purificato e diventare un ultraconduttivo che aiuta a convertire la luce solare in elettricità nei pannelli solari.

Ed è la materia prima per il silicone, un composto resistente all’acqua e al calore ampiamente utilizzato in impianti medici, mastice, deodoranti, guanti da forno e altro ancora.

Le conseguenze di questo shock scarsità/prezzi elevati sono particolarmente allarmanti per le case automobilistiche, dove il silicio è legato con l’alluminio per realizzare blocchi motore e altre parti, nonché per i produttori di sostanze chimiche che trasformano il metallo.

Non solo, il silicio metallico può essere raffinato e purificato in polisilicio, l’elemento principale dei pannelli fotovoltaici.

Mercoledì 29 settembre il prezzo del polisilicio solare è salito del 13% a 32,62 dollari al kg, il più alto dal 2011, sulla scia dei tagli all’offerta. Il materiale è aumentato di oltre il 400% dall’inizio di giugno dello scorso anno, poiché la domanda di energia solare sta crescendo.

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