Perché Trump sta sottovalutando l’emergenza sanitaria

Violetta Silvestri

24/03/2020

Trump sembra tardare gli interventi davvero incisivi per consentire agli Stati di avere mascherine e attrezzature sanitarie adeguate. Per quale motivo? Il Presidente USA pare più interessato alle regole di mercato.

Perché Trump sta sottovalutando l’emergenza sanitaria

Gli Stati Uniti sembrano ormai sull’orlo del collasso a causa del coronavirus. A preoccupare i governatori locali è soprattutto la situazione di grave emergenza sanitaria: i contagiati aumentano e le forniture di materiale fondamentale, come mascherine e ventilatori, scarseggiano.

La pressione nei confronti di Donald Trump è più forte che mai. Il Presidente degli Stati Uniti sembra ignorare l’urgenza di interventi mirati e appare confuso e poco lucido nell’affrontare l’emergenza sanitaria del coronavirus.

Intanto, in alcuni Stati chiave per l’ampia diffusione dell’epidemia, la frustrazione per non avere abbastanza materiale medico e di protezione cresce di ora in ora. La disperazione è tale che la tensione tra la Casa Bianca e alcuni Governi locali è ai massimi livelli.

Ci si chiede perché il Presidente Trump non stia dando applicazione al Defense Production Act, che gli darebbe l’autorità di ordinare alle compagnie private di incrementare la produzione delle scorte necessarie. Ma la risposta potrebbe essere sempre la stessa: le regole del mercato.

Trump e l’emergenza mascherine e materiale sanitario

Anche il Presidente Trump si sta rendendo conto di quanto sia necessario reperire al più presto mascherine, ventilatori, apparecchiature ospedaliere e tutto il materiale sanitario fondamentale per l’emergenza coronavirus.

Lo testimonia il tweet piuttosto nervoso di questa mattina:

“Il mercato mondiale per maschere e ventilatori è pazzo. Stiamo aiutando gli Stati a ottenere attrezzature, ma non è facile.”

Un messaggio sbrigativo, con il quale il Presidente USA ha voluto rispondere soprattutto a quei governatori furiosi per l’immobilismo della Casa Bianca sul problema.

In primis il governatore democratico di New York Andrew Cuomo, il cui Stato è ora l’epicentro statunitense dell’epidemia. Domenica ha invitato Donald Trump a utilizzare i poteri conferitigli dal Defence Production Act per costringere i produttori a fornire forniture essenziali. Le principali organizzazioni mediche come l’American Medical Association e l’American Hospital Association si sono unite al coro.

Cuomo ha affermato che la decisione potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte. Stessa disperazione è giunta dal Governatore del New Jersey Phil Murphy, che ha accusato la Casa Bianca di aver fornito solo una piccola parte di quanto richiesto.

Donald Trump continua a mandare messaggi di speranza, affermando di stare facendo tutto il possibile per reperire il materiale. Ma il Defense Production Act resta inattivato. Come mai?

Trump e la logica di mercato nell’emergenza coronavirus

Molti si chiedono per quale motivo la Casa Bianca stia aspettando ad attuare il Defence Production Act. Trump sta sottovalutando l’emergenza sanitaria? Forse. Quello che certamente sta facendo, invece, è sopravvalutare gli aspetti economico-finanziari anche ai tempi del coronavirus.

Il Defence Production Act, invocato a gran voce, consentirebbe al Presidente di assegnare la massima priorità agli ordini di produzione fatti dal Governo; distribuire i prodotti in base agli interessi nazionali; ordinare alle imprese di produrre un determinato articolo e assumere il controllo della catena di approvvigionamento per consentire la massima produzione; fornire incentivi per fabbricare determinati articoli negli Stati Uniti e consentire sforzi di cooperazione che altrimenti violerebbero le leggi antitrust.

Trump ha firmato la legge, ma non l’ha applicata. Non appena ha siglato l’Act, diversi imprenditori hanno fatto pressioni sul Presidente, perché un’applicazione della legge avrebbe portato a un ribasso di profitti.

Poi, la spiegazione di un tale tentennamento a rendere operativo il provvedimento è arrivata dalle parole del Presidente, che ha parlato di “nazionalizzazione delle imprese da evitare”.

Ha citato addirittura l’esempio del Venezuela, che sequestrava le società private senza alcun indennizzo.

Il caso statunitense, però, sarebbe completamente diverso. In nome del libero mercato, la Casa Bianca sta probabilmente rallentando la fornitura di materiale urgente per il coronavirus. Ecco perché Trump sta sottovalutando l’emergenza sanitaria.

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