Il periodo di prova in determinati casi può subire uno slittamento del termine. Un dettaglio che, complice la normativa di recente introduzione, può essere spesso trascurato dai datori di lavoro
Il periodo di prova si qualifica come un lasso di tempo disciplinato dalla contrattazione collettiva, nel rispetto delle soglie massime fissate per legge, in cui datore di lavoro e dipendente testano la reciproca convenienza del rapporto di lavoro.
Per permettere alle parti del contratto, prima che lo stesso diventi definitivo, di valutare in tutta libertà se proseguire o meno la collaborazione lavorativa nel corso della prova è possibile dimettersi (per il lavoratore) o licenziare (per l’azienda) senza alcuna motivazione / preavviso né tantomeno dovendo rispettare particolari procedure.
Sempre le parti coinvolte hanno l’obbligo di consentire ed effettuare la prova. In particolare, la normativa riconosce al dipendente lo slittamento del termine della prova al ricorrere di determinate assenze. Dettaglio, quest’ultimo, spesso trascurato. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA