Legge 104, più giorni di permesso per i lavoratori disabili: novità INPS

Rosaria Imparato

26/03/2020

Più giorni di permesso per i lavoratori disabili: la circolare n. 45 del 25 marzo 2020 dell’INPS chiarisce alcuni aspetti dei congedi per legge 104. Tutte le novità del dl Cura Italia contro il Coronavirus.

Legge 104, più giorni di permesso per i lavoratori disabili: novità INPS

Legge 104, più giorni di permesso per i lavoratori disabili a causa del Coronavirus: arrivano dall’INPS delle novità.

L’INPS, con la circolare numero 45 del 25 marzo 2020, chiarisce un aspetto importante riguardo i permessi 104: i 12 giorni aggiuntivi tra marzo e aprile sono concessi non solo ai caregiver, ma anche ai lavoratori disabili.

La circolare in commento conferma poi che i 12 giorni possono essere fruiti sia in modo frazionato, anche a ore, oppure in modo consecutivo.

I 12 giorni extra previsti dal dl Cura Italia si vanno quindi ad aggiungere ai 3 giorni di permesso ordinariamente previsti dalla Legge 104.

Infine la circolare numero 45, sempre precisando alcuni aspetti riferiti ad un primo messaggio sui permessi 104 (ovvero il messaggio numero 1281/2020) specifica che se un lavoratore assiste più persone, oppure egli stesso è affetto da disabilità, può cumulare i giorni aggiuntivi, arrivando a 18 giorni di permesso per ciascun mese.

Legge 104, più giorni di permesso per i lavoratori disabili: novità INPS

L’INPS, con la circolare numero 45 del 25 marzo 2020, fa chiarezza su alcuni aspetti relativi ai permessi 104 ai tempi del Coronavirus.

Circolare INPS n. 45 del 25 marzo 2020
Congedo per emergenza COVID-19 in favore dei lavoratori dipendenti del settore privato, dei lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e dei lavoratori autonomi. Estensione permessi retribuiti di cui all’articolo 33, commi 3 e 6, della legge n. 104/1992, per i lavoratori dipendenti del settore privato. Istruzioni operative

In un precedente messaggio sui permessi 104 estesi dal dl Cura Italia, ovvero il 1281/2020, l’INPS specificava che i giorni extra erano destinati ai lavoratori che assistono un familiare con handicap grave.

Con la circolare n. 45 l’INPS fa dietrofront sulla precedente affermazione e chiarisce che i giorni di permesso in più sono validi anche per lavoratori disabili.

È il sesto paragrafo della circolare, Estensione dei permessi retribuiti di cui all’articolo 33, commi 3 e 6, della legge n. 104/1992 per i lavoratori dipendenti del settore privato, a fare il punto della situazione.

L’articolo 24 del Cura Italia prevede l’aumento del numero di giorni di permesso retribuiti relativi alla Legge 104, con altri 12 giorni extra usufruibili nei mesi di marzo e aprile.

Quindi i soggetti che hanno diritto ai permessi della Legge 104 hanno a disposizione:

  • i 3 giorni mensili ordinariamente previsti dalla Legge 104;
  • i 12 giorni extra grazie al dl Cura Italia da usare tra marzo e aprile.

Questi 12 giorni extra possono essere fruiti sia consecutivamente (previo utilizzo dei 3 giorni già ordinariamente previsti) oppure frazionandoli in ore, per un totale di 15 giorni di permesso.

Legge 104, novità INPS: fino a 18 giorni di permesso per i lavoratori disabili

La circolare INPS n. 45 continua nel precisare un’ulteriore novità, che riguarda la possibilità di cumulare più permessi per lo stesso lavoratore, anche quando egli stesso è affetto da disabilità.

Se un lavoratore assiste più soggetti disabili durante questo periodo di emergenza, potrà cumulare, secondo la regola generale che abbiamo già visto:

  • i 3 giorni di permesso previsti dalla Legge 104;
  • i 12 giorni extra.

Nel caso in cui è un lavoratore disabile ad assistere un altro soggetto disabile, allora ai permessi di cui sopra si possono aggiungere altri 3 giorni, arrivando così a un totale di 18 giorni di permesso per ciascun mese.

Infine, ad oggi ancora non sono pronte le procedure telematiche per tutte le categorie, ma i lavoratori possono utilizzare i congedi e presentare la richiesta in un secondo momento.

Così come per il bonus baby sitter, l’INPS erogherà quanto dovuto fino a esaurimento risorse.

Non è ancora chiaro quindi come verranno gestite le assenze in caso di respingimento delle domande qualora i fondi non dovessero bastare a coprire tutte le richieste.

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