Nel nuovo piano di Joe Biden per il mercato americano delle auto elettriche sono previsti 174 miliardi di dollari e l’installazione di 500 mila nuovi punti di ricarica. Ma non mancano le insidie per l’approvazione al Congresso.
Joe Biden è pronto a varare un programma di sostegni dal valore 174 miliardi di dollari per il settore delle auto elettriche.
I fondi previsti dal piano del presidente USA prevedono una massiccia installazione di nuovi punti di ricarica nel Paese, circa 500 mila, oltre a un credito d’imposta riconosciuto ai consumatori che acquisteranno i veicoli di fabbricazione americana.
Una svolta, quella impressa da Biden, che secondo diversi osservatori potrebbe portare a un boom del settore dell’automotive elettrico a livello globale, accelerando la transizione ecologica in questo campo.
Inoltre, l’inquilino della Casa Bianca starebbe studiando la completa riconversione della flotta automobilistica del Governo, costituita da 600 mila veicoli, la quale potrebbe diventare presto, almeno in gran parte, ad alimentazione elettrica, insieme a quella del servizio postale.
Il piano di Biden per le auto elettriche
Il punto principale resta comunque quello di creare 500 mila nuove stazioni di ricarica.
Come viene rivelato da diversi addetti ai lavori, il rifornimento rappresenta attualmente il maggior ostacolo per i consumatori nell’utilizzo di un veicolo elettrico, a causa del timore di poter rimanere a secco durante i propri spostamenti.
La presenza nell’intera nazione un maggior numero di colonnine spingerebbe all’acquisto i cittadini statunitensi più di altre misure.
L’annuncio di Biden ha avuto subito effetti benefici sulle azioni delle case produttrici operanti nel settore EV (Electric Vehicles), con i titoli Tesla che hanno registrato un balzo del 3% a poche ore dalla notizia, trainando altre aziende come Workhorse Group Inc., Lordstown Motors Corp., Nikola Corp., Nio Inc., XPeng Inc. e Fisker Inc.
I pericoli nel Congresso da democratici e repubblicani
La proposta di Joe Biden dovrà però essere approvata dal Congresso di Washington e potrebbe non essere un passaggio semplice.
Infatti, nonostante i democratici possano contare su una maggioranza sia al Senato che alla Camera dei rappresentanti, questa rischia di essere considerata troppo light per i parlamentari dell’ala sinistra del suo stesso partito.
Al contrario potrebbe risultare estremista per i Repubblicani, i quali hanno storicamente una sensibilità maggiore per l’energia derivante dai carboni fossili, come l’industria petrolifera, piuttosto che verso l’ambiente.
Obiettivo emissioni zero entro il 2050
Questo programma da 174 miliardi di dollari va considerato comunque in un progetto più vasto, come il piano da 2.000 miliardi di dollari che punta a rivoluzionare le infrastrutture degli Stati Uniti nei prossimi 8 anni.
L’obiettivo dell’amministrazione insediatasi lo scorso 21 gennaio è quello di raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050, recuperando il terreno perso durante i 4 anni della presidenza di Donald Trump.
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