Durante il Consiglio Europeo Mario Draghi ha ribadito la necessità per l’UE di dare vita agli eurobond e a una politica fiscale comune: il piano per l’Europa del Presidente del Consiglio italiano.
Nel Consiglio Europeo del 25 marzo Mario Draghi ha rilanciato con decisione la necessità di attivare un piano comune finanziario per l’Unione Europea in vista della ripresa economica post-Covid.
Il presidente del Consiglio, oltre a prendere una dura posizione nei confronti di AstraZeneca per i ritardi sulla distribuzione dei vaccini, durante il summit che si è tenuto in videoconferenza, ha espresso infatti la necessità per il blocco comunitario di attivare finalmente gli eurobond e dare vita ad una politica fiscale comune.
Due proposte da sempre osteggiate in modo particolare da parte dei Paesi del nord Europa, primo tra tutti l’Olanda, i quali hanno più volte bloccato la creazione di un debito comune dell’Eurozona e che hanno interesse nel poter offrire alle multinazionali un regime di tassazione più competitivo rispetto agli altri Stati membri.
Tuttavia Draghi, a differenza dei suoi predecessori che avevano proposto misure del genere, potrebbe contare sul calo della leadership di Angela Merkel, ormai prossima al termine del suo mandato da Cancelliera il prossimo settembre, per riuscire a dare vita a un’alleanza in grado di imprimere una svolta di questo tipo all’UE.
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Il piano di Draghi al Consiglio Europeo: eurobond e politica fiscale comune
Grazie alla sua esperienza di 8 anni alla guida della Banca Centrale Europea, Draghi può anche vantare su un’autorevolezza riconosciuta da tutti in materia.
Per centrare questo obiettivo potrebbe quindi essere decisivo un asse con Macron, il quale potrebbe garantire una sponda anche in vista delle prossime presidenziali francesi.
D’altronde, come è stato dimostrato nello scorso autunno con le obbligazioni del fondo SURE andate a ruba, il mercato per i bond europei sicuramente non mancherebbe.
Come sostenuto dallo stesso Mario Draghi, si tratterebbe di un impegno politico ambizioso, in grado di portare tutta l’Unione Europea fuori dalla terribile crisi economica che sta affrontando.
UE verso il modello USA
Approfittando della presenza di Joe Biden, il Capo del Governo italiano ha preso come esempio proprio gli Stati Uniti, i quali possono contare su “un’unione dei mercati dei capitali, un’unione bancaria completa e un safe asset comune”.
Questi strumenti hanno consentito al presidente americano di varare un piano di stimoli da 1,9 trilioni di dollari, ancora più ambizioso rispetto a quello del Next Generation EU.
Inoltre, nel prossimo triennio 2021-2024, l’UE emetterà circa 900 miliardi di euro di obbligazioni comuni per finanziare il programma SURE, che ha permesso all’Italia di risparmiare 2,8 miliardi di euro, la cassa integrazione europea e lo stesso Recovery Fund.
Grazie alla fiducia di cui il blocco comunitario gode, e quindi l’alto livello di rating, i tassi di interesse saranno prossimi allo zero. Nell’ottica di Draghi, questo potrebbe essere quindi solamente un primo passo verso una piena integrazione economica comunitaria legata strettamente agli eurobond.
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